El Salvador: viaggio nell’Oriente selvaggio tra natura e gusto

Venerdì 3 Maggio 2024, 10:39

Ecoturismo nelle mangrovie per salvare le tartarughe marine

Ai margini della più grande piantagione di cacao di El Salvador, Paese che in passato produceva il prezioso e remunerativo color indaco, oltre al tabacco e al cotone, un microcosmo che ricorda il verdeggiante regno di Narnia ospita l’ecolodge Puerto Barillas, punto di partenza ideale per un’esperienza indimenticabile nella Baia di Jiquilisco. Una riserva della biosfera in cui si partecipa all’attività di salvaguardia e conservazione delle tartarughe marine, che in questa parte di mare ricca di alghe si nutrono e depositano le uova. Ci si muove al seguito dei biologi dell’associazione ProCosta, attiva dal 2009, per vivere qualcosa di unico al prezzo di 40 dollari a persona, per un gruppo di dieci. L’impegno che questa realtà ambientalista porta avanti riguarda anche la costante sensibilizzazione delle comunità locali, per contrastare la vendita delle uova al mercato nero e incentivare la collaborazione con i pescatori, i quali ad esempio ricevono più di 60 dollari per la segnalazione di un nido a ProCosta. Una volta raggiunta l’area di intervento vicino alla bocca dell’oceano, una zona di mangrovie al largo delle due isole San Sebastian e Rancho Viejo, si assiste all’operazione di salvataggio delle tartarughe marine verdi, individuate da una barca che si muove con una grande rete per poterle prendere più facilmente. L’obiettivo è mettere loro un tag per identificarle e monitorarle in seguito, prenderne le misure e poi rilasciarle nel mare. Ma prima di salutarle, chi tra i turisti partecipanti ne indovina il peso, ha diritto a dare loro il nome. Premio che fa scattare una vera e propria competizione nel gruppo, ormai definitivamente conquistato dalla tenerezza di questi esserini che vogliono tornare liberi e, quando vanno via, sono finalmente protetti. «Qui volevano costruire un resort ma gli attivisti di ProCosta, che svolgono un lavoro fondamentale, si sono opposti vincendo una battaglia importante: salvare un’area irrinunciabile per il nutrimento delle tartarughe», racconta durante l’escursione Julio Acosta, guida salvadoregna impegnata in prima persona in progetti di sensibilizzazione verso la sostenibilità. «L’ecoturismo può fare molto per il Paese, in particolare per le comunità dei villaggi che vivono in ambienti naturalistici ricchi di tesori. La povertà non aiuta, ma qualcosa nella mentalità sta cambiando, grazie all’interesse di turisti che si spingono in queste zone per fotografare da vicino rari esemplari di anatre, ad esempio. Oggi gli abitanti dei villaggi sanno che proteggere gli animali anziché mangiarli può portare guadagni e benessere». Così anche Acosta, che sui social network si trova come @elsalvadorbirds, sta costruendo la sua Casa Colibrì. Una guesthouse vicino la Laguna Verde, un cratere di un vulcano estinto a 1800 metri di altitudine, per appassionati di bird watching, dove scattare istantanee a una distanza ravvicinata e con sfondi floreali variopinti. Un set d’eccezione per le oltre 600 specie di volatili che, in El Salvador, è possibile avvistare facilmente.

Le tartarughe marine verdi con l’associazione ProCosta
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