Omicidio-suicidio a Palermo, Laura Lupo uccide il marito con la pistola di servizio. Almeno 4 colpi contro Pietro Delia e 2 per togliersi la vita: «Erano in crisi da tempo»

Laura Lupo era in servizio nei vigili urbani da trent'anni: da qualche anno era distaccata agli uffici del giudice di Palermo

Laura Lupo uccide il marito con la pistola di servizio: almeno 4 colpi contro Pietro Delia e 2 per suicidarsi «Erano in crisi»

di Redazione web

Emergono nuovi dettagli dall'omicidio-suicidio di Palermo. Erano tornati insieme da qualche anno, dopo un periodo di separazione, Pietro Delia, commercialista, di 66 anni e Laura Lupo, 62 anni, agente della polizia municipale, stamane sono stati trovati morti in casa in via Notarbartolo a Palermo non lontano dall'albero Falcone e dall'abitazione, presidiata dalla guardia di finanza, di un magistrato che lavora a Roma. 

All'alba di oggi la tragedia. Lei che prende la pistola d'ordinanza dei Vigili urbani, spara al marito, almeno cinque colpi di pistola, forse anche sei, e lo colpisce al torace e allo stomaco. E poi si spara in testa. Il primo colpo la sfiora sulla tempia, resta viva. Lucidissima, ritenta, il secondo colpo ha fatto centro e l'ha uccisa all'istante. A dare l'allarme è stata la figlia della coppia, commercialista anche lei, che abita nello stesso stabile, in via Notarbartolo, accanto al palazzo in cui abita un noto magistrato. Questa mattina si sarebbe dovuta vedere con il padre per raggiungere lo studio di via Gallo, nei pressi del Teatro Politeama. Ma dopo averlo atteso invano, è salita e nessuno le apriva. Ha provato ad aprire la porta senza riuscirci.

«Non potevamo mai pensare una cosa simile», ha detto un familiare nei pressi dell'abitazione. I carabinieri del comando provinciale hanno trovato i due corpi riversi in cucina. La donna impugnava ancora la pistola. Nessun segno di effrazione nella porta d'ingresso. La casa in ordine, nulla fuori posto.

Sono stati riscontrati nel primo esame del medico legale ferite al collo e alla testa della donna. La prossima settimana sarà eseguita l'autopsia. A scoprire i cadaveri sono stati i vigili del fuoco chiamati dai vicini e dalla figlia che non riusciva a mettersi in contatto con i genitori.
 


L'ipotesi

L'ipotesi che rimpalla in queste ore - senza trovare tuttavia alcuna conferma - è cha tra i due ci fosse una crisi in atto. Marito e moglie erano conosciuti e apprezzati nelle loro attività. Laura Lupo era in servizio nei vigili urbani da trent'anni. Da qualche anno era distaccata agli uffici del giudice di Palermo.

«Siamo sconvolti.

La nostra collega era apprezzata da tutti e non avremmo mai pensato a un epilogo così tragico - dice Nicola Scaglione sindacalista e collega della donna - Aspettiamo di comprendere cosa sia successo, ma a caldo posso dire che nessuno di noi poteva immaginare una sciagura di questo tenore. Laura era una persona stimata alla quale volevamo tutti bene». «Una storia bruttissima che ci ha colto tutti di sorpresa. Nessuno poteva immaginare un dramma di questo tipo - dice il comandante della polizia municipale Angelo Colucciello - La nostra collega era una persona caratterizzata da grande pacatezza e signorilità nel tratto e nel comportamento. Svolgeva l'attività negli uffici del giudice di Pace con grande professionalità e preparazione. Un'agente della polizia municipale irreprensibile».

L'esposto in Procura

La Fp Cgil Palermo ha annunciato la presentazione di un esposto in procura. «Già da tempo avevamo espresso diverse problematiche relative al maneggio delle armi da parte dei lavoratori del comparto e i fatti di oggi potrebbero annoverarsi tra le cosiddette tragedie annunciate» dicono Gianfabio Monacó, Rsu delegato della Fp Cgil nella polizia municipale a Palermo, Luigi D'Antona, responsabile aziendale e Saverio Cipriano, per la segreteria Fp Cgil Palermo. Secondo il sindacato ci potrebbero essere omissioni nell'applicazioni di leggi e regolamenti che avrebbero potuto scongiurare la tragedia.


Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Maggio 2024, 17:43
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