De Luca: «Don Patriciello Pippo Baudo dell'area Nord di Napoli». Il prete anticamorra: sotto scorta da 2 anni, si scusi. Meloni: segnale spaventoso

Sabato 11 Maggio 2024, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 15:22
De Luca: «Don Patricello Pippo Baudo dell'area Nord di Napoli». Il prete anticamorra: sotto scorta da 2 anni, si scusi. Meloni: segnale spaventoso
di Redazione web
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Don Patriciello, il prete anticamorra di Caivano, non ci sta ad essere chiamato «Pippo Baudo dell'area Nord» dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. E, addolorato, affida la sua risposta ad un post su Facebook: «Caro Presidente, caro fratello Vincenzo De Luca, la sua ironia nei confronti di un povero prete dell'area nord di Napoli, la stessa della quale lei ebbe a dire: 'A Caivano lo Stato non c'è. Stop' mi ha tanto addolorato. Se era questo che voleva, c'è riuscito». Così, su Fb don Maurizio Patriciello risponde al governatore della Campania Vincenzo De Luca che oggi lo ha criticato per la sua presenza nella lista delle personalità scelte dalla premier Giorgia Meloni per promuovere il cosiddetto «premierato».

«Non mi permetto - non ne sarei capace e non credo di averne il diritto - di risponderle per le rime. A che servirebbe? Le ferite vanno lenite non procurate. Penso, però, in piena coscienza, di non meritare le offese del tutto gratuite del presidente della mia regione», scrive ancora nel post il prete anticamorra di Caivano. «Che dirle? - continua don Maurizio - Alle offese e alle minacce - larvate o meno - ci sono abituato da tempo. Non a caso, da due anni vivo sotto scorta. Un conto, però, è quando arrivano dai camorristi, ben altra cosa, invece, quando a pugnalarti a tradimento è una persona come lei. Fa niente. Offro al Signore anche questa mortificazione. Sono un prete, non dimentico mai che 'se il chicco di grano caduto in terra non muore, la spiga non nasce'. La saluto, Presidente. Penso che da domani bulli e camorristi inizieranno a prendermi in giro gridandomi alle spalle: "Sta passando Pippo Baudo". Dio benedica lei, la sua famiglia, la regione che amiamo», conclude padre Maurizio Patriciello.

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