Milano, a Pizzo il premio Sportsmaster ’23: «Servono professionisti nel mondo dello sport. Sono milanista ma tifo le italiane in Europa»

Presso la prestigiosa Sala Negri da Oleggio, nel cuore della sede milanese dell’Università Cattolica, è stato presentato il Master in Sport Management: Business, Communities, Territories

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di Fabrizio Ponciroli

Presso la prestigiosa Sala Negri da Oleggio, nel cuore della sede milanese dell’Università Cattolica, è stato presentato il Master in Sport Management: Business, Communities, Territories, che nasce dalla collaborazione tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Sportmaster Consulting, ed è rivolto a giovani interessati al management dello sport che aspirino a operare nel mercato internazionale. Le lezioni, in lingua inglese, saranno tenute sia da docenti universitari sia da manager e professionisti che operano nel settore. Il percorso formativo si completerà̀ con un periodo di stage, al fine di consolidare on the field le competenze sviluppate. Il momento più significativo è stata la consegna a Paolo Pizzo, due volte campione del mondo nella spada e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, del premio Sportsmaster ’23.

Paolo come ha festeggiato i 40 anni? Che obiettivi si è dato ora che è un anta...
«Li ho festeggiati a casa con mia moglie e le mie due bimbe. Gli obiettivi? Dopo essere stato atleta, sono diventato ora dirigente del Coni e cerco di essere un esempio per i giovani. Poi vorrei essere un buon padre per le mie ragazze».

Il momento più bello e quello più difficile della sua carriera?
«Il più bello l’Olimpiade. Chiunque inizia a fare sport, sogna di andare alle Olimpiadi. Di Mondiali, se sei forte, ne puoi fare tanti e io ne ho fatti parecchi ma le Olimpiadi sono un’altra cosa. Già farne una è molto, io ne ho fatte due e ho pure vinto una medaglia.

Credo sia stato il massimo. Il più difficile? Gli infortuni. Ti costringono a stare fermo per mesi. Mi sono rotto tante volte ed è dura, da fuori non si capisce cosa si prova».

Lei ha fatto tanti sacrifici per raggiungere i suoi eccezionali traguardi: un consiglio ai giovani sportivi italiani?
«Il consiglio è trovare la propria passione, quindi sperimentare più sport possibili per capire quale sia quello giusto per sé».

Oltre alla scherma, a quali altri sport è appassionato?
«Mi piacciono tutti. Sono tifoso milanista ma tifo qualsiasi squadra italiana impegnata nelle competizioni europee. Dal basket alla pallanuoto, tifo sempre per le italiane».

Come si convive con un Paese in cui il calcio rappresenta il 90% dell'interesse mediatico?
«Male, da atleta olimpico posso dire che si soffre a vedere sempre che restano le briciole agli altri sport. Secondo me la perdita di lettori è dovuto anche a questa scelta editoriale di moltissime testate».

Quanto è importante avere dei professionisti nel mondo dello sport? Onorato del premio?
«Il futuro dello sport deve coinvolgere sempre più professionisti. Lo sport sta diventando un’azienda e quindi è giusto investirci. Servono persone preparate. Sono molto onorato del premio ricevuto, anche perché sono ancora un universitario, a 40 anni. Platea stupenda, una bella giornata».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Ottobre 2023, 19:35
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