'Angelicamente Anarchici', Riondino tra don Gallo e De Andrè al teatro Vittoria
di Claudia Faggioni
Com’è nata l’idea? «Dalla mia vicinanza ideologica a questo prete di strada, che più che prete io amo definire partigiano. Ho deciso di fare uno spettacolo che non esaltasse la sua figura di prete, ma che ne restituisse una dimensione umana. Amo definirlo uno scherzo ad Andrea Gallo».
Cioè? «Comincia con don Gallo passato a miglior vita: si trova in una sorta di limbo costretto a dialogare con la sua ombra, che rappresenta l’istituzione ecclesiastica e che lo mette di fronte ad un suo probabile peccato, l’arroganza. Lo spettacolo è una sorta di arringa nella quale don Andrea, attraverso le parole di De André, racconta se stesso come un uomo pieno di contraddizioni. Da qui angelicamente anarchico, un termine che gli è stato affibbiato e che lui ha accettato molto volentieri».
La musica dal vivo «Così viene evocato De André. In scena ci saranno i musicisti Ilaria Graziano, Francesco Forni e Remigio Furlanut al contrabbasso. Il mio don Gallo evocherà l’amicizia con Fabrizio, le tematiche che era solito cantare nel suo “quinto Vangelo”, come egli stesso lo aveva definito. È uno spettacolo molto moderno e interattivo, con videoinstallazioni ed effetti visivi.
È nelle sale con La ragazza del mondo, sui testimoni di Geova. «Sono molto legato a questo film, perché non è ideologico. A detta dei testimoni di Geova è apostata, a detta degli ex testimoni di Geova è troppo ripiegato su Geova… Quindi direi che è un film molto equilibrato e intelligente. Invito a vederlo».
Prossimi impegni? «Riprenderò il tour del Giulio Cesare di Alex Rigola. Poi a marzo uscirà Falchi, il film di Toni D’Angelo dove interpreterò un poliziotto della sezione speciale della Squadra Mobile di Napoli».
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Novembre 2016, 09:52
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