Pier Silvio Berlusconi e il trash tv: «Espressione che non mi piace, noi facciamo tv leggera e popolare»

Martedì 10 Ottobre 2023, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 14:45

Da Drive In al Tg5 fino al Grande Fratello

«L'arrivo della nostra concorrenza ha infatti portato i colori in tv. Abbiamo stupito con programmi dirompenti, cito solo per dare un'idea 'Drive In' di Antonio Ricci. Abbiamo cambiato anche l'informazione con la nascita del TG5, una proposta che ha portato freschezza, libertà e un nuovo modo di raccontare le notizie. E molti anni dopo, nel 2000, abbiamo innovato portando in tv il primo reality, il 'Grande Fratello': 100 giorni davanti alle telecamere per ragazze e ragazzi sconosciuti che mai erano entrati in uno studio tv. Creando grande attenzione ma anche tante polemiche», prosegue.

«D'altra parte l'innovazione fa discutere, è normale. Ma io penso che sia nostro dovere continuare a modernizzare, provarci, uscire dal consueto. Dobbiamo riuscire a rappresentare la realtà e la società in ogni loro aspetto e con tutte le loro evoluzioni, che ci piacciano o meno. Certo, noi dobbiamo creare le condizioni perché non si arrivi mai alla mancanza di rispetto. Sia chiaro, non abbiamo pregiudizi: non ci scandalizzano le figure estrose, i confronti anche spigolosi, le battute irriverenti, ma mai si deve arrivare alla mancanza di rispetto sia tra i partecipanti di un programma sia verso il pubblico
».

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