L'ipotesi dei G550 Caew, i radar volanti
Tra le ipotesi sul tavolo c'è l'invio di velivoli G550 Caew del 14° Stormo dell'Aeronautica Militare, già impiegati nell'ambito di missioni nel fianco Est della Nato. Si tratta di veri e propri radar volanti, dotati di un sistema multi-sensore con funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni. Possibile anche il dispiegamento di droni, tipo Predator, con compiti di ricognizione e controllo del territorio. La posta in gioco è alta, ha sottolineato Crosetto, che ha parlato di «minaccia ibrida globale», ricordando che i missili nel Mar Rosso «minacciano anche la nostra stabilità economica, con il rischio di marginalizzazione dei porti». E c'è invece chi ha tutto da guadagnare dal blocco di uno dei «choke point» vitali per il traffico marittimo mondiale: Cina e Russia, che hanno invece via libera attraverso il canale di Suez, per «espressa volontà degli Houthi». Questo, ha evidenziato il ministro, «crea uno squilibrio competitivo che impatterà in modo violento ed asimmetrico su di noi e sulle nostre economie. È uno degli strumenti più efficaci con cui Mosca e Pechino perseguono l'obiettivo di prevalere slealmente nella competizione internazionale e di guadagnare nuove sfere di influenza rendendo insostenibile il confronto con l'Occidente».