L'inquinamento secondario
Questo determina l'altro fenomeno, «dominante», sottolinea Poluzzi, ovvero l'inquinamento secondario: «In questa cornice tutti i composti che emettiamo tendono a concentrarsi sempre di più e soprattutto a reagire tra loro e con l'ossigeno e l'azoto presenti in atmosfera per formare nuovi composti ancora». Comunque inquinanti, comunque pericolosi, che permangono nella fase liquido-solida e che «rientrano nei pm10 e pm2.5 che misuriamo in questi giorni». Non resta che sperare nella perturbazione attesa per il weekend. «Speriamo che sia decisa perché se è molto debole, come a volte accade, a quel punto non è efficace».