Giorgia Meloni è il «leader più concreto in Ue», battuti Macron e Zelensky. La classifica di Politico Europe

Mercoledì 29 Novembre 2023, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 16:20

Le motivazioni

La sua ascesa «lo scorso anno ha fatto correre un brivido lungo la schiena dei centristi di tutto il Continente e non solo», scrive Politico. Invece la premier italiana ha stupito soprattutto sulla politica estera: in primis sul sostegno a Kiev, con Meloni che ha subito «denunciato "l'inaccettabile atto di guerra su larga scala della Russia di Putin contro l'Ucraina", per poi recarsi a Kiev all'inizio dell'anno in segno di solidarietà». A maggio poi, in occasione del vertice del G7 in Giappone, la premier «ha piacevolmente sorpreso i funzionari statunitensi per il suo desiderio di costruire una forte relazione con Biden; due mesi dopo, ha visitato la Casa Bianca, dove ha ricevuto un trattamento Vip completo». E ancora, «oggi sembra essere in buoni rapporti con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, e ha persino lavorato a stretto contatto con lei e con il primo ministro olandese Mark Rutte per trovare un accordo sfortunato con la Tunisia per limitare le partenze dei migranti». Politico sottolinea anche i punti più complicati di questo anno di governo, dallo scherzo telefonico dei "comici" russi (pur ricordando come «Meloni non è certo il primo politico di alto profilo ad essere caduto nel tranello»).

«Il prossimo anno elettorale - prosegue Politico - sarà cruciale per Meloni» e per l'Ecr, il gruppo dei conservatori e riformisti di FdI in Europa. «Con gli elettori di tutta l'Ue che si recheranno alle urne a giugno e con Fratelli d'Italia di Meloni che sembra più forte che mai, non è un segreto che il Partito Popolare Europeo di centro-destra abbia corteggiato il leader italiano, forse con l'obiettivo di un pareggio post-elettorale che potrebbe ridisegnare il panorama politico europeo». Al centro infatti rimane l'ipotesi, di certo complicata, di vedere dopo le elezioni europee del 2024 un asse diverso da quello Socialisti-Popolari che finora ha retto le sorti di Bruxelles.

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