Giovanna Pedretti, l'esito dell'autopsia: «Morta per annegamento», le ferite su polsi e gambe

Mercoledì 17 Gennaio 2024, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 12:25

La nota dei carabinieri: cosa è successo in caserma

I carabinieri non fecero alcuna contestazione a Giovanna Pedretti, la ristoratrice che su Facebook aveva postato una recensione in cui un cliente lamentava di essere seduto vicino a gay e disabili, quando sabato scorso, il giorno prima di ritrovarla morta sul greto del fiume Lambro, la ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano fu convocata e sentita in caserma come persona informata sui fatti. I carabinieri hanno spiegato oggi in una nota che durante gli accertamenti con l'ipotesi di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, hanno sentito sabato pomeriggio Giovanna Pedretti «quale potenziale vittima dell'intera vicenda» e che il «colloquio» è durato «pochi minuti» durante i quali la ristoratrice ha confermato il contenuto della recensione (sulla cui autenticità erano stati sollevati più dubbi in rete) e ha spiegato di non essere in grado di fornire ulteriori dettagli per poter risalire all'identità «dell'anonimo cliente». Dopo il post e la risposta ripresa da diversi media, la 59enne era stata accusata sui social di aver inventato tutto solo per farsi pubblicità. Domenica è stata trovata morta nel fiume non lontano dalla pizzeria. Ormai per gli investigatori non ci sono più dubbi sul fatto che si sia uccisa.

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