«Nonostante avesse perso», Donald Trump «era determinato a restare al potere. E così per più di due mesi dopo le elezioni del 3 novembre 2020 ha diffuso bugie» sul fatto che il risultato del voto era frutto di frode e che lui «aveva vinto. Affermazioni false, che sapeva essere false» ma che ha «ripetuto e disseminato» per farle apparire «legittime e creare un'atmosfera di sfiducia e rabbia». È una delle accuse principali - contenuta alla prima delle 45 pagine dell'incriminazione per l'assalto al Congresso americano del 6 gennaio 2021 - che il procuratore speciale Jack Smith ha avanzato contro l'ex presidente Usa.
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