I partigiani ebrei hanno cittadinanza piena nella Resistenza italiana. La Brigata Ebraica era un corpo di giovani volontari ebrei provenienti dalla Palestina ancora sotto il mandato britannico, inquadrata nell’esercito del Commonwealth che ha partecipato alle ultime fasi della seconda guerra mondiale nell’Italia settentrionale. Nasce nel settembre 1944 e combatte sulla Linea Gotica in Romagna insieme agli alleati angloamericani e ai partigiani italiani. Viene sciolta nel 1946.
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Perché è un tassello fondamentale nelle vicende della Seconda guerra mondiale? L'urgenza della costituzione della Brigata ebraica appare quando emergono le proporzioni spaventose della Shoah, l'Annientamento di milioni di ebrei e poi, sul finire del 1944, in concomitanza con il rallentamento delle operazioni militari alleate che fece rialzare la testa a fascisti e tedeschi rafforzati anche dalle disposizioni del Ministro della difesa della Repubblica di Salò, Rodolfo Graziani, che minacciava la pena di morte per disertori e ribelli armati. In questo contesto arrivò il prezioso aiuto della Brigata Ebraica che si unì alla Resistenza italiana.
Curosità: era ebreo il più giovane partigiano d’Italia, Franco Cesana, morto a soli 13 anni, il 14 settembre 1944, sull’Appennino modenese quando operava come staffetta presso la formazione Scarabello della divisione Garibaldi.