Alessandro Baricco si racconta, il cibo
Dopo la malattia, i trapianti, la riabilitazione. Baricco è tornato per raccontarsi in concomitanza con l'uscita del suo nuovo libro, "Abel". Lo ha fatto prima in un podcast, poi dal vivo, nella Feltrinelli di Roma in Via Appia, sempre in dialogo con il giornalista Matteo Caccia.
La discussione ha preso il via dal cibo, esaminando come la malattia abbia influenzato i suoi gusti. Baricco ha raccontato: «Quando ti sommergono di medicine, il gusto va un po' a ramengo e succede una cosa picassiana: ti butti sul ragù e senti il sapore del carciofo, ma non c'è carciofo», si legge sulla Stampa.
L'argomento del cibo ha aperto la strada a una riflessione sull'educazione alimentare di Baricco, figlio di una famiglia borghese piemontese, e su come il panorama culinario sia cambiato nel tempo: «La sera mangiavamo un uovo sodo o il semolino, andavamo pochissimo a mangiare fuori. I miei figli hanno provato il giapponese a tre anni, è un mondo completamente cambiato».