DROGA E CIOCCOLATO
Durante la perquisizione hanno trovato i 350 chili di hashish suddiviso in diversi involucri nascosti sotto il divano, il letto, tra le scorte della cucina. Ancora: sono stati sequestrati oltre due chili di marijuana, due macchine per il sottovuoto, un bilancino di precisione e diverso materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente. La droga già confezionata era nascosta negli incartamenti del Pocket Coffe o del Tronky, uno stratagemma, quello di nascondere la droga nella cioccolata, già utilizzato dai pusher.
L'INDAGINE
Da mesi gli investigatori stanno indagando sul massiccio traffico di sostanze stupefacenti che attraversano i comuni dei Castelli Romani e sono diretti a innaffiare di droga le piazze e le strade della Capitale.
A febbraio nel comune di San Cesareo, i poliziotti hanno eseguito un maxi sequestro: in un villino hanno trovato 80mila dosi di hashish che, una volta sul mercato, avrebbero fruttato oltre 400 mila euro. Durante l'operazione erano finiti in manette 4 spacciatori tra cui due 25enni. Anche in quel caso, a insospettire gli agenti erano stati degli strani movimenti vicino alla casa. Un via vai che ha attirato l'attenzione degli agenti in borghese che dopo giorni di appostamenti hanno poi proceduto con la perquisizione. Durante l'inchiesta era stata poi stata ricostruita l'intera filiera che gli spacciatori avevano organizzato. Nello specifico, avevano trovato anche una seconda abitazione, un secondo villino nella stessa zona, che i quattro pusher utilizzavano come magazzino. Ancora a giugno nello stesso comune, era finito in manette in 27enne: in casa i poliziotti avevano trovato 231 chili fra hashish e marijuana.
Mentre l'indagine sul sequestro dello scorso cinque aprile sono ancora in corso.
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Dunque a gestire lo spaccio sarebbero altri complici su cui sono ora in corso ulteriori accertamenti. Con le indagini che si stanno concentrando nella zona dei Castelli Romani: «Da mesi stiamo concentrando le indagini e i controlli nei comuni dei Castelli - sottolineano gli investigatori- le diverse operazioni hanno confermato che è una delle direttrici dello spaccio diretto nella Capitale».
Nello specifico, secondo quanto accertato fin qui, il quadrante a sud sella città: «Stiamo procedendo con accertamenti e appostamenti mirati per ricostruire la fitta rete di contatti del 20enne appena finito in manette» concludono i poliziotti ancora impegnati nell'inchiesta.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2024, 09:23
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