Valeria Arnaldi
La bandiera dei Peshmerga curdi sventola a Raqqa. La capitale

Valeria Arnaldi
La bandiera dei Peshmerga curdi sventola a Raqqa. La capitale del Califfato è stata liberata. A dare l'annuncio, ieri, è stato l'Osservatorio per i diritti umani. A confermarlo poco dopo le forze curde alleate degli Stati Uniti. Le milizie filo-Usa hanno issato la bandiera all'interno dello stadio, a ribadire il trionfo sull'ultimo bastione dell'Isis in città. Negli ultimi due giorni, infatti, i combattimenti contro i jihadisti dell'Isis erano continuati in una ristretta zona del centro. Intanto, nei dintorni, cotrasti sporadici proseguono ma la liberazione segna una tappa decisamente importante nella lotta al Califfato. Un altro duro colpo.
Domenica, in base a un accordo tra le Forze Democratiche Siriane, alleate degli Usa, e lo Stato Islamico, raggiunto grazie alla mediazione dei capi tribali, centinaia di jihadisti Isis e migliaia di civili erano stati evacuati. Tra questi, secondo l'Osservatori, molti foreign fighter', che ora dunque potrebbero tentare di fare ritorno nei Paesi d'origine. Un rientro che fa tremare anche i Paesi europei, nella prospettiva di nuovi episodi terroristici. Liberata Raqqa, non finisce ovviamente l'emergenza per i fuggitivi. Sono almeno 270mila i civili sfollati, che, scampati ai combattimenti, sono in campi ormai al limite del collasso. Molti anche i bambini che hanno subito gravi danni psicologici.
«A causa degli alti livelli di distruzione registrati a Raqqa e nelle zone limitrofe - si legge in una nota di Save the Children - la maggior parte delle famiglie si ritrova con poco o nulla per tornare a casa e presumibilmente sarà costretta a rimanere nei campi ancora per molti mesi e anni a venire. Ogni giorno, inoltre, più di 10mila persone continuano a fuggire dagli scontri nelle roccaforti dell'Isis intorno a Deir Ezzour, a 140 chilometri a sud-est rispetto a Raqqa». L'appello della Ong è per la ricostruzione,c on gli investimenti che comporterà, per tornare a erigere case, strutture sanitarie, scuole e per garantire il recupero, anche psicologico, dei più piccoli.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Ottobre 2017, 05:00