«Menzogne su di me» Prato suicida in cella

Davide Manlio Ruffolo
Nel buio della propria cella, il 30enne Marco Prato ha detto basta e si e tolto la vita. Il pr romano era detenuto perché accusato del brutale omicidio, con la complicità dell'amico Manuel Foffo (già condannato in abbreviato a 30 anni di reclusione), del 23enne Luca Varani al termine di un festino a base di alcol e droga.
Il ragazzo che si era sempre dichiarato innocente e succube dell'amico, ha compiuto il gesto estremo nel bagno della propria cella. Qui si avvolgeva un sacchetto di plastica intorno al collo e lo riempiva di gas, prelevato dalla bombola in dotazione ai detenuti per cucinare. A trovare il ragazzo, sono stati gli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Velletri che hanno immediatamente sentito il compagno di cella il quale non si sarebbe accorto di nulla. Sul sul letto un biglietto: «Non sono un mostro, su di me sono state dette tante falsità».
L'omicidio di Luca Varani, consumato in un appartamento di via Igino Giordani, risale al 4 marzo del 2016. I due amici, dopo 2 giorni passati tra alcol e droga, invitavano con l'inganno Luca. Al 23enne, appena raggiunta l'abitazione, veniva somministrato un cocktail contenente una massiccia dose di GHB che lo stordiva pesantemente. Ormai inerme, Luca veniva raggiunto dai suoi aguzzini che, con 1 martello e 3 coltelli, davano il via ad una folle mattanza durata 2 ore.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Giugno 2017, 05:01