Erano i jihadisti della porta accanto, perfettamente integrati in Italia. E proprio

Erano i jihadisti della porta accanto, perfettamente integrati in Italia. E proprio per questo erano ancora più pericolosi. Ne sono convinti i giudici della Corte d'Assise e Appello di Milano che hanno condannato a 6 anni il tunisino Lassaad Bikri e per il pakistano Muhammad Waqas.
I due, arrestati nel 2015, facevano parte dell'Isis, «l'associazione terroristica più pericolosa e più sanguinaria al mondo», scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza. Tra i loro progetti, fortunatamente sfumati, c'era quello di colpire la base Nato di Ghedi, nel Bresciano. Bikri e Waqas avevano anche scattato dei selfie di propaganda e minacce davanti al Duomo a Milano e al Colosseo a Roma, nelle quali posavano con un cartello che recitava «siamo nelle vostre strade». Immagini che, scrive la Corte nelle motivazioni, hanno «effettivamente creato allarme nei cittadini», «apprensione anche in testate giornalistiche e telegiornali» e in semplici utenti di internet «che si sono infatti adoperati per aiutare le forze dell'ordine nell'identificazione» dell'autore di quegli scatti. L'obiettivo dei due aspiranti jihadisti per il collegio presieduto da Sergio Silocchi, era proprio quello di creare tensione, in linea con gli obiettivi dell'Isis che vuole «sconvolgere le regole del vivere quotidiano e a restringere di conseguenza spazi di libertà individuale e di aggregazione, imponendo ai Paesi sotto minaccia un massiccio e logorante impegno nelle investigazioni» e allo stesso tempo, «istigando singoli individui» ad azioni terroristiche estemporanee.(A.Cal.)
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Luglio 2017, 05:00