Milano, capotreno aggredito con il machete:
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Milano, capotreno aggredito con il machete: erano in 7, diffuso il video dell'assalto

di Salvatore Garzillo
Il film horror lo ha girato la telecamera di sicurezza di un vagone. Sono le 21,47 di giovedì 11 giugno, stazione di Villapizzone, zona nord occidentale, periferia addormentata divisa dai binari da Quarto Oggiaro. Il treno sta tornando dal sito di Expo, a bordo c’è un gruppo di giovani sudamericani che ride e parla a voce alta. Hanno passato le ultime ore a bere in un parco in zona Certosa.





I sorrisi si smorzano quando il capotreno si avvicina per controllare i biglietti. Carlo Di Napoli ha 32 anni, dal 2007 lavora in Trenord e ormai ha imparato a riconoscere i guai al primo sguardo. Per questo chiede al collega Riccardo Magagnin di trattenersi ancora qualche minuto prima di andar via. «Un solo componente del gruppo, che era seduto, ha mostrato la tessera dell’Atm - ha raccontato Magagnin ai magistrati - mentre gli altri hanno riferito che sarebbero scesi alla fermata successiva, ovvero Villapizzone». Gli altri non hanno il biglietto, Di Napoli afferra per il braccio Josè Ernesto Rosa Martinez (un 19enne di El Salvador) e questo tira fuori dai pantaloni un grosso machete. Colpisce una sola volta, ma quasi stacca di netto l’avambraccio del capotreno.



Sangue dappertutto, panico. I pochi passeggeri e gli aggressori scappano, Magagnin soccorre il collega arrestando l’emorragia con la cintura dei pantaloni. Due ragazzi saranno presi pochi minuti dopo all’esterno della stazione: Rosa Martinez e Jackson Jahir Lopez Trivino. Nei giorni successivi la squadra mobile arresta altri due complici: il 20enne salvadoregno Alexis Ernesto Garcia Royas, e Andres Antonio Lopez Barraza, connazionale di 36 anni. Sono tutti membri della gang Ms-13, una delle pandillas più violente, con appendici anche a Milano.










Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Giugno 2015, 08:07
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