L'allarme del Banco Alimentare: “A Milano 13 mila bambini vivono in povertà”

L'allarme del Banco Alimentare: “A Milano 13 mila bambini vivono in povertà”

di Simona Romanò
Raddoppiano i bambini e gli adolescenti in stato di povertà, che non hanno nemmeno la possibilità di nutrirsi: sono 13mila i piccoli assistiti a Milano in un anno.

«Siamo davanti a un’emergenza minori»: è l’allarme lanciato da Banco Alimentare che, presieduto da Roberto Vassena, rifornisce le associazioni caritatevoli operanti sul territorio e che ha aiutato oltre 210mila indigenti. Ieri ha presentato il bilancio annuale, fotografando una realtà poco rassicurante: il dramma povertà colpisce anche la ricca Lombardia. Una piaga che è cresciuta a causa della crisi economica, ma anche del flusso incessante di migranti: nel 2015 si contano 670mila persone in difficoltà, ovvero 100mila in più rispetto all’anno precedente; il 50% sono italiani e circa 60mila (10%) non ha compiuto 18 anni.

«La loro vulnerabilità è legata alla disoccupazione dei genitori», spiegano gli operatori del Banco Alimentare. Per la maggior parte dei ragazzi si può addirittura parlare di denutrizione, come se fossimo in uno dei Paesi del terzo mondo e non nella Regione capofila fra quelle più industrializzate: migliaia i piccoli, tra 0 a 7 anni, che non si cibano come dovrebbero, perché mamma e papà non riescono a pagare pranzo e cena. Non hanno il coraggio di recarsi alle mense dei poveri, ma fanno richiesta del pacco-viveri (93.400 distribuiti al giorno). I pacchi sono sufficienti a coprire un pasto: contengono alimenti base, dalla pasta al riso, dal latte alla carne in scatola.

In prima fila contro la povertà, accanto al Banco Alimentare, c’è il Comune. «Abbiamo investito 750mila euro in misure straordinarie di sostegno dedicate proprio delle famiglie in crisi con uno o più figli minori - ha spiegato l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino - Si tratta di buoni di cui finora hanno già beneficiato circa 300 nuclei, che hanno ricevuto un contributo una tantum di 260 euro circa da spendere per beni di prima necessità in una rete di negozi convenzionati».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Ottobre 2016, 09:46