Vicenza, "Uno stipendio in più a chi fa figli": l'azienda che premia le famiglie

"Uno stipendio in più a chi fa figli": l'azienda che premia le famiglie
L'Italia e l'Europa hanno registrato negli ultimi anni un significativo calo demografico e nelle politiche avviate per fronteggiare il problema delle culle vuote c'è anche l'iniziativa di un'azienda casearia del vicentino. L'imprenditore Roberto Brazzale, 54 anni e tre figli, ha ereditato un'attività nata nel 1784 e ha deciso di spingere i dipendenti a mettere su famiglia aumentando lo stipendio di una mensilità netta per ogni bambino.

  "C'era bisogno di dare un segnale chiaro: l'Italia e l'Europa devono rimettere i bambini al centro della vita... Quando ero piccolo in giro vedevo mamme e carrozzine. Oggi vedo solo badanti e sedie a rotelle. Per i giovani pensare ad un figlio è un problema enorme. Ma ancora non diamo un peso adeguato a quella che è una epocale tragedia collettiva", spiega a "Repubblica" Brazzale che conta 550 collaboratori, parte operano in Veneto, parte a Litovel nella Repubblica Ceca, dove il gruppo ha aperto anche 19 negozi. 

Nell'azienda è stato firmato il primo assegno e l'unico requisito è quello di essere dipendenti da almeno due anni e assicurare la collaborazione per i due successivi alla nascita del piccolo. La prima a usufruire del bonus bebè è stata la responsabile delle analisi chimiche, che sarà seguita dall'economista che guida l'ufficio costi. Lo stipendio mensile in più sarà versato anche ai padri, o a chi adotterà un bambino. "Ci rendiamo conto - dice Brazzale - che 1.500 euro in più non bastano per indurre una coppia a generare un figlio. Il messaggio culturale prevale su quello materiale ed è la fiducia nel futuro: vogliamo che i giovani che investono sulla vita si sentano a proprio agio e che non debbano preoccuparsi del lavoro".

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Marzo 2017, 13:07
© RIPRODUZIONE RISERVATA