Migranti, Renzi contro Salvini: "Non è
un'invasione, i numeri parlano chiaro"

Centinaia di morti in mare, minori non accompagnati, donne stuprate. Le storie dei migranti che provano a raggiungere l'Europa sono terrificanti ma è sull'emergenza profughi che si concentra lo scontro politico alla vigilia delle elezioni amministrative. Il premier Renzi attacca chi «meschino, urla parole come: sistema al collasso, emergenza, invasione. C'è una grande crisi umanitaria non solo nel Mediterraneo, noi proponiamo di affrontarla con determinazione e non inseguendo le paure o i voti».

La soluzione possibile, per Renzi, è quella contenuta nel Migration Compact, la proposta italiana alla Ue: «Aiutiamoli a casa loro davvero, con la cooperazione internazionale e un diverso modello di aiuti allo sviluppo. Nel frattempo salviamo quante più vite umane possibili, sapendo che non c'è nessuna invasione: i numeri sono sempre gli stessi, più o meno». I numeri però dicono che, proprio con i massicci sbarchi del weekend, i migranti arrivati sulle coste italiane nel 2016 hanno raggiunto quota 47.740, il 4% il più rispetto allo stesso periodo del 2015. Solo nell'ultimo fine settimana si sono contati ben 7.200 arrivi.

Così il leader della Lega Matteo Salvini continua a usare toni allarmistici e risponde alle accuse del premier via twitter: «Renzi definisce meschino chi parla di invasione.#iosonomeschino ma non schiavista, complice o fesso». Non si salvano dalle sue accuse nemmeno la Chiesa e quei parroci che accolgono i migranti. Ma a Ventimiglia, lo sgombero per motivi di igiene e sicurezza pubblica del campo profughi improvvisato è avvenuto senza tensioni anche grazie all'intervento di padre Francesco Marcoaldi, che ha aperto le porte della centralissima chiesa di San Nicola ad una settantina di migranti. «Li terrò qui finché ce ne sarà bisogno» ha detto e i fedeli che hanno partecipato alla messa hanno garantito la loro solidarietà.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Maggio 2016, 09:15
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