Nuova ondata di profughi, è emergenza:
"I centri d'accoglienza sono al collasso"
di Simona Romanò
Sono 1500 i migranti, fra siriani ed eritrei, che sono accolti nelle strutture milanesi. L'impennata di arrivi si è registrata circa un mese fa: non solo giovani uomini, ma anche intere famiglie con bambini. Un boom che ha esaurito i posti a disposizione in poco tempo, facendo crescere la preoccupazione delle istituzioni e delle associazioni di volontariato.
Ad oggi, si contano dai 100 ai 150 nuovi arrivati al giorno: un numero lontano dai 400 approdi giornalieri in Stazione Centrale della scorsa estate, ma la Milano solidale, molto probabilmente, avrà a che fare fra un paio di settimane - da luglio ad agosto - con una nuova emergenza umanitaria: i flussi, con l'aumentare degli sbarchi sulle coste del Sud, proseguiranno incessantemente e in città già si cercano nuovi spazi, come la palestra di via Aldini, la scuola di piazza XXIV Aprile, piuttosto che la parrocchia Beata Vergine Assunta di Bruzzano, che la scorsa estate ha dato ospitalità per 39 giorni a 351 immigrati, basandosi sul lavoro di 100 volontari. Dalle 120 alle 150 persone dormono ogni notte nel neonato hub di via Sammartini che, dotato di una camerata, gestisce la primissima accoglienza.
Milano si rimbocca le maniche per non lasciare nessuno senza un letto, nella convinzione che saranno mesi difficili. Tutti a dare il proprio contributo. «Vogliamo fare la nostra parte per evitare soluzioni improvvisate», assicura Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana.
Visto l'appello dell'arcivescovo Angelo Scola, anche le parrocchie si stanno mobilitando: apriranno le porte di oratori e palestre non utilizzate ai rifugiati fino a settembre. È il progetto E-state con loro che vede in prima linea i parroci. Intanto, prosegue la ricerca di spazi ecclesiali per l'accoglienza di lungo periodo: sono stati individuati 133 strutture - ora al vaglio dalla Curia - per un totale di 1.500 posti letto.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Giugno 2016, 09:55
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