Salah ancora in fuga, parla il secondo autista:
"L'ho accompagnato nel quartiere di Schaerbeek"

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"Mi ha chiamato sabato a pranzo emi ha chiesto di dargli una passaggio da una fermata della metro verso un altro quartiere di Bruxelles a forte presenza musulmana, Schaerbeek".


È la testimonianza di Ali Oulkadi, il 'secondo autista' di Salah Abdeslam in fuga dagli attentati di Parigi, secondo quanto ha riferito il suo avvocato Olivier Martins. Ali avrebbe ricevuto una telefonata da un amico che gli ha chiesto verso le 13 di sabato 14 novembre di andarlo a prendere alla stazione metro di Bockstael, nel quartiere di Laeken dove c'è la residenza dei reali del Belgio. Lì, oltre all'amico che lo ha chiamato, c'è una seconda persona. «Ignorava che si trattasse di Salah e non l'ha riconosciuto subito quando è arrivato perché portava un berretto», ha affermato l'avvocato.


In macchina, continua il racconto, «Salah gli ha raccontato che suo fratello Brahim aveva ammazzato della gente a Parigi e che si era fatto esplodere: per il mio cliente, suo amico d'infanzia, è stato uno choc, non capiva più niente e non riusciva a ragionare in modo chiaro». Salah allora «gli ha chiesto di portarlo a Schaerbeek e il mio cliente ha obbedito», ha detto il legale, aggiungendo che «si sono fermati durante il tragitto in un caffè». Oulkadi non è schedato come radicalizzato né è noto alle forze dell'ordine, e ha un alibi per la notte degli attentati a Parigi.
Ultimo aggiornamento: Sabato 28 Novembre 2015, 12:19
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