Parigi, uccide due poliziotti davanti al loro
bambino: l'attacco rivendicato dall'Isis -Foto

Uccide due poliziotti, Isis rivendica. "Giurò fedeltà 3 settimane fa"
Ancora sangue, ancora terrore, ancora una rivendicazione dell'Isis a Parigi. Nella Francia blindata per l'allerta terrorismo e l'Euro 2016 una nuova agghiacciante spedizione di morte viene firmata col nome del Califfato. Un uomo, il 25enne Larossi Abballa, poi neutralizzato dalle forze speciali ha brutalmente ucciso un ufficiale di polizia e si è poi barricato nella casa di quest'ultimo prendendo in ostaggio la compagna, poi ritrovata morta, e il figlio di tre anni della coppia. L'indagine è stata affidata alla procura antiterrorismo. «Era un combattente dell'Isis»: la rivendicazione è arrivata a tarda notte attraverso l'Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato, citata dal Site, la società che monitora le attività online delle organizzazioni jihadiste.

Il killer ha detto durante i negoziati con le forze dell'ordine di essere «musulmano praticante» e di aver «giurato fedeltà tre settimane fa al capo dei credenti dello stato islamico, l'emiro Al-Baghdadi». Lo ha detto il procuratore della Repubblica, Fran‡ois Molins, in una conferenza stampa a Parigi.

Tre individui sono stati fermati. Di questi, due sarebbero «vicini» a Larossi Aballa, ma «non sono suoi famigliari». Intanto è in corso un'operazione a Mantes-la-Jolie, nell'hinterland di Parigi, nei pressi della casa del terrorista. Questa mattina il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha promesso che lo Stato francese farà in modo che eventuali «complici» di Larossi Aballa «non siano nelle condizioni di nuocere».

Il killer si chiamava Larossi Abballa, aveva 25 anni ed abitava a Mantes-la-Jolie, poco lontano dal luogo dell'assassinio dei due agenti. Processato insieme ad altre sette persone, il killer era stato condannato nel 2013 a 3 anni e sei mesi con la condizionale per «associazione per delinquere mirata alla preparazione di atti terroristici». L'organizzazione favoriva il reclutamento in Francia, la formazione fisica e ideologica e l'invio in Pakistan di giovani volontari per la jihad. Intervistato da Le Figaro, il giudice antiterrorismo Marc Trevidic, che lo incriminò, ricorda «uno come tanti di quelli che finiscono in queste inchieste islamiche, imprevedibile, capace di fingere. Certo è che voleva fare la jihad, si era addestrato in Francia non militarmente ma fisicamente». Ma Larossi Abballa, dopo la condanna, non era uscito dal mirino dell'antiterrorismo. Era finito coinvolto in un'inchiesta su una filiera jihadista siriana negli ultimi mesi ed era seguito dalla Sdat, la direzione antiterrorismo. Era schedato «S», il livello che indica gli individui radicalizzati a rischio terrorismo.

Il video su Facebook live, ormai inaccessibile, è stato visionato da un noto giornalista francese esperto di antiterrorismo, David Thomson, che ha poi postato su Twitter le informazioni. Fra l'altro, Thomson riferisce che Larossi Abballa ha postato sulla sua pagina Facebook le foto delle vittime e prima di invitare a rendere l'Euro 2016 un cimitero ha affermato di aver «risposto favorevolmente allo sceicco Adnani», l'«emiro» di Daesh in Siria. E secondo una fonte giudiziaria citata da Le Monde, l'inchiesta è stata affidata all'antiterrorismo per tre motivi fondamentali: l'«obiettivo» (la polizia), il 'modus operandì dell'assalitore e le «parole da lui pronunciate» durante il negoziato con le teste di cuoio del Raid. Prima ancora della rivendicazione dell'Isis, l'uomo avrebbe infatti dichiarato agli agenti di agire per conto dei terroristi dello Stato islamico. Intorno a mezzanotte, dopo il definitivo fallimento delle trattative, le forze speciali hanno lanciato il blitz uccidendo il killer e ritrovando il corpo senza vita della donna, mentre sono riusciti a trarre in salvo il piccolo indenne.

Il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha espresso «infinita tristezza» per l'accaduto e ha reso omaggio al «sangue freddo» delle forze speciali. Il dramma si è consumato poco prima delle 20:30 quando al momento di tornare nella sua casa di Magnanville, nel dipartimento delle Yvelines, l'ufficiale di 42 anni (presso il commissariato di Les Mureaux) viene brutalmente ucciso da nove colpi di pugnale. Il killer accede poi all'interno dell'abitazione della vittima e prende in ostaggio la compagna - anch'essa funzionaria di polizia segretaria nel commissariato di Mantes-la-Jolie - e il figlioletto di tre anni.

Le forze dell'ordine arrivano sul posto. Cominciano le trattative per convincere l'omicida ad arrendersi, ma lui è asserragliato all'interno, prima non risponde, poi, secondo le fonti, dichiara di essere dello Stato islamico. Il quartiere viene blindato, gli abitanti fatti uscire dalle loro abitazioni, tagliati luce e gas. Verso mezzanotte, due forti detonazioni e il definitivo assalto delle teste di cuoio del Raid, le stesse che intervenirono all'Hyper Cacher nel gennaio del 2015. Secondo fonti citate da Bfm-Tv, durante il blitz, l'uomo ha aperto il fuoco contro gli agenti, il che gli ha indotti ad ucciderlo per legittima difesa. Poi la macabra scoperta del corpo senza vita della donna. Salvo solo il bimbo, «sotto choc ma indenne», come riferito dal procuratore della Repubblica di Versailles, Vincent Lescloum. Nessuna comunicazione al momento sull'identità del killer. È stata invece convocata per stamattina all'Eliseo una riunione d'urgenza per fare il punto della situazione. Cazeneuve è inoltre atteso nei commissariati di Mureaux e Magnanville, dove prestavano servizio i due poliziotti uccisi.

Nel computer di Aballa è stata ritrovata una lista di sei bersagli, tra cui due personalità pubbliche: è quanto riferisce I-Télé. Il procuratore di Parigi, Francois Molins, parlerà dell'inchiesta alle 14.15.

«È un atto incontestabilmente terroristico», ha detto il presidente francese Francois Hollande. Quest'ultimo, intervenuto a una riunione della Banca Mondiale e dell'Ocse sulla lotta alla corruzione, ha aggiunto che i due sono stati «vigliaccamente assassinati»: «dobbiamo agire insieme - ha aggiunto - la lotta al terrorismo non riguarda un solo paese, deve coinvolgere tutti in un'azione internazionale decisa, una sorveglianza di questi individui».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Giugno 2016, 15:58
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