Deficit, Padoan contro l'Ue: "L'Italia
ha diritto a una flessibilità fiscale"

Deficit, Padoan contro l'Ue: "L'Italia ​ha diritto a una flessibilità fiscale"

di Valeria Arnaldi
«Lo sforzo di riforme dell'Italia ci porta a chiedere con tutto il diritto la gestione di una politica fiscale più flessibile, come previsto dalle regole europee».


Insomma, non si chiedono favoritismi ma non saranno neppure tollerate inutilità rigidità: così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ieri, in un incontro con il cancelliere inglese George Osborne, ha risposto al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, in quella che sta diventando una vera e propria battaglia tra Bruxelles e l'Italia sulla rigidità delle regole sul deficit. «Non è una cosa che ci stiamo inventando, lo dico con fermezza», ha aggiunto Padoan, sollecitando la decisione di Bruxelles. «Ci auguriamo che la risposta sia sciolta presto per evitare momenti di incertezza» che non aiutano la crescita.

Il tema è legato soprattutto alle spese sostenute per fronteggiare l'emergenza migranti. Secondo l'Ufficio Parlamentare di Bilancio, «l'Italia non dovrebbe poter usufruire nel 2016 di margini di flessibilità legati all'emergenza migranti», perché prevede un livello di spesa in linea con il 2015, pari a 3,2 miliardi, mentre per la flessibilità dovrebbe essere previsto un livello di spesa superiore. Questione di numeri dunque e di “letture”. Il Governo, infatti, sottolinea come nel triennio precedente si spendessero 1,2 miliardi, decisamente meno dei successivi. Un messaggio forte e decisamente chiaro quello di Padoan, cui Juncker ha replicato, seppure indirettamente, mostrando aperture positive per l'Italia: «La Commissione europea - assicura - svolgerà il suo ruolo senza fare una politica severa e stupida di austerità».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Febbraio 2016, 12:03
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