Napoli, ex campo rom di Barra: recupero come compensazione al compostaggio

Ora il Comune deve dettagliare tempi e costi delle operazioni necessarie

Ex campo rom di Barra: il recupero è compensazione

di Alessandro Bottone

Il recupero dell'ex campo rom di Barra, nella zona orientale di Napoli, avverrà come misura compensativa alla realizzazione dell'impianto di compostaggio previsto a Ponticelli. Passa ufficialmente la proposta avanzata dal Comune di Napoli che consentirà di rinaturalizzare l'area a ridosso di via Mastellone trasformata in discarica a cielo aperto, più volte colpita da pesanti roghi e da tempo in attesa della bonifica.

La scelta è stata ufficializzata dalla Regione Campania attraverso un atto dell'ufficio speciale «Valutazioni ambientali» che modifica parzialmente il provvedimento del 2021 di valutazione di impatto ambientale relativa all'impianto da realizzare in via Domenico De Roberto a Ponticelli, nel medesimo territorio municipale. In particolare, è stato cambiato il suolo da recuperare: non più quello incastrato tra via Vesuvio e via Gianturco a Poggioreale - come raccontato da Il Mattino - ma, appunto, l'ex campo Rom di Barra come proposto a ottobre 2023 dal servizio «Igiene della Città» di Palazzo San Giacomo. Si tratta di 35mila metri quadrati incastrati tra via Cupa Cimitero e via Mastellone: oltre quello un tempo utilizzato dalla comunità nomade - dove ci sono ancora baracche e cumuli di rifiuti speciali - è stato incluso anche il terreno posto dall'altra parte della rete autostradale. L'obiettivo è restituirli al territorio come spazi naturali e fruibili. 

Ora la palla passa al Comune di Napoli che dovrà trasmettere alla Regione, prima dell’avvio della realizzazione dell’impianto di compostaggio, una relazione dettagliata indicando le opere da realizzare, la stima dei costi e i relativi tempi. Finora è emerso che occorrono cinque milioni e mezzo di euro per le sole operazioni di raccolta e smaltimento dei rifiuti dall'ex campo Rom ma sono necessari molti più soldi per l'attività di bonifica vera e propria. 

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Famiglie, comitati e attivisti della zona orientale hanno chiesto a gran voce risposte efficaci alla preoccupante situazione ambientale e sanitaria del sito di Barra e delle misure essenziali a fermare, innanzitutto, le fumarole sprigionate dal terreno in seguito agli incendi e, poi, a rispondere alla piaga dei continui sversamenti di rifiuti di ogni genere sulla stradina e ai bordi del terreno sgomberato dalle famiglie nomadi nell'agosto 2021 in seguito al primo grosso incendio.

Dopo roghi, ingressi indesiderati nella mega-discarica e le denunce di associazioni e residenti il sito è stato sequestrato dalle forze dell’ordine così da consentire le indagini della magistratura.

Negli ultimi mesi si sono fatti più forti gli appelli per salvaguardare questo angolo di Napoli Est dopo anni di abbandono che ha peggiorato le condizioni del terreno con ricadute su residenti e ambiente. Ora la possibile svolta. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Aprile 2024, 10:03
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