Talluto, "untore dell'Aids" che contagiò decine di ragazze: il Pm chiede l'ergastolo

Talluto, "untore dell'Aids" che contagiò decine di ragazze: il Pm chiede l'ergastolo
Il Pm di Roma  Elena Neri ha chiesto l'ergastolo per Valentino Talluto, "l'untore dell'Aids" che contagiò decine di ragazze sapendo di essere malato. 



La richiesta è l'ergastolo, con isolamento diurno per due anni. Il 32enne accusato di epidemia dolosa e lesioni gravissime, secondo l'accusa, pur sapendo di essere sieropositivo ha avuto rapporti non protetti infettando le sue partner. Anche oggi Talluto, attualmente detenuto, è presente nell'aula bunker di Rebibbia davanti alla Terza Corte d'Assise, presieduta da Evelina Canale. «Non possono essere concesse le attenuanti generiche - ha detto il pm - non avendo Talluto mai dimostrato pentimento. Non ha mai collaborato, ha reso dichiarazioni false. Il suo era un modo per seminare morte».

PM 'C'È FIRMA SU CONTAGI' «C'è la firma su questi contagi. E Talluto sapeva di essere sieropositivo ma continuava a chiedere rapporti non protetti dicendo mille bugie alle sue partner». A sottolinearlo la pm Elena Neri nel corso della requisitoria del processo a Valentino Talluto, il 32enne accusato di epidemia dolosa e lesioni gravissime. «Questa indagine è incompleta perché sin da ora bisogna comprendere che i tabulati telefonici che abbiamo potuto prendere in esame risalgono solo a due anni prima (2013-2015). Questa indagine comprende quindi solo le persone che siamo riusciti a rintracciare tramite i tabulati telefonici, le dichiarazioni delle ragazze o coloro che si sono curati negli ospedali romani», ha spiegato il pm. «Non abbiamo trovato altre persone anche perché lui non ci ha mai aiutato, non ci ha detto i cognomi dei nomi memorizzati sul suo cellulare e si è sempre chiuso dietro silenzio e bugie. Non sapremo mai l'esatto numero delle persone che ha contagiato», ha sottolineato.

PM 'NON DEVE ESSERE PROCESSO A VITTIME' «Questo non deve essere un processo alle ragazze che figurano come vittime. Loro rappresentano una generazione che non conosce l'Aids, che non conosce i morti per questa malattia, che la legano solo alla tossicodipendenza e ai rapporti omosessuali, e che usa i social network per allacciare relazioni e fare amicizie». A dirlo il pm Elena Neri nel corso della requisitoria nell'aula bunker di Rebibbia del processo a Valentino Talluto, il 32enne accusato di epidemia dolosa e lesioni gravissime. «Molte delle ragazze che hanno frequentato Talluto erano al loro primo rapporto sessuale e molte di loro si sono innamorate perchè si fidavano di questo che ai loro occhi appariva rassicurante e pieno di attenzioni, cercando di presentarsi a casa come il classico bravo ragazzo», ha spiegato. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Ottobre 2017, 16:42
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