L'Italia è un Paese per vecchi: nel 2050 un giovane ogni tre anziani e solo 350mila nuovi nati all'anno

Il report Istat per gli Stati generali della natalità: solo 11,5 milioni di persone in età fertile

L'Italia è un Paese per vecchi: nel 2050 un giovane ogni tre anziani e solo 350mila nuovi nati all'anno

di Lorena Loiacono

È un paese di nonni, l’Italia, ma senza nipoti da crescere. Per capire quanto si sia aggravato il calo delle nascite basta dare un’occhiata ai dati dal 1950 ad oggi. Ancora peggio quel che accadrà nell’arco di una secolo. In Italia nel 1951 ogni 100 giovani c'erano 31 anziani, quest’anno al 1° gennaio ogni 100 giovani, gli anziani sono diventati 200. Allarmante la proiezione Istat sul 2050 quando per ogni 100 giovani gli anziani saranno più di 300. E i bambini? Nel 2023 le nascite sono state 379mila, peraltro minimo storico: nel 2050 calerebbero addirittura fino a 350mila.

Di questi dati e delle soluzioni da mettere in campo si parlerà nella 4ª edizione degli Stati Generali della Natalità dal titolo “Esserci - più giovani più futuro”, che si svolgerà il 9 e 10 maggio all'Auditorium della Conciliazione a Roma, promossa dalla Fondazione per la Natalità che avrà tra gli ospiti il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e la ministra per la Famiglia e la Natalità Eugenia Roccella. Tra i temi che verranno affrontati ci saranno motivi che hanno portato l’Italia ad un simile calo delle nascite: in Italia ci sono solo 11,5 milioni di donne e uomini tra i 15 e i 49 anni in età fertile.

Nel 2011 erano 14 milioni. E nella fascia compresa tra i 18 e i 34 anni, più di due giovani su tre vivono ancora con mamma e papà mentre nel resto d'Europa sono uno su due. A complicare tutto ci sono le difficoltà nel mettere al mondo i figli: in 8 casi su 10 le coppie non riescono a realizzare il desiderio di famiglia.

«Il problema della natalità in Italia - ha sottolineato De Palo, organizzatore degli Stati Generali e presidente della Fondazione per la Natalità - non è né una questione economica né culturale, ma di libertà: non sono libere le coppie che vorrebbero avere un figlio o farne un altro. In Italia la nascita di un figlio è il secondo fattore di incidenza nella povertà. Non servono i bonus, ma riforme strutturali. Altrimenti perderemo la partita senza nemmeno aver provato a giocarla». E così gli italiani saranno sempre meno: la popolazione infatti è destinata non solo ad invecchiare ma anche a diminuire passando dai 59 milioni di residenti del 2022 ai 58,1 milioni nel 2030, ai 54,4 milioni nel 2050. In 30 anni si registra quindi una perdita di oltre 4,5 milioni di Italiani.

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Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Maggio 2024, 20:27
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