Bambine di 12 anni stuprate al party, Paolo Crepet: «Genitori pessimo esempio, imparino a dire no ai figli»

«Sui social diamo solo il peggio. E i ragazzini copiano dai grandi»

Bambine di 12 anni stuprate al party, Paolo Crepet: «Genitori pessimo esempio, imparino a dire no ai figli»

di Lorena Loiacono

Paolo Crepet, psichiatra, ragazzini sempre più piccoli compiono gesti orribili e mettono tutto online. Di chi è la colpa?

«Mi dicono che i social non hanno colpe in questi fenomeni. Ma non me lo dicessero: si tratta di uno strumento utilizzato da parte dei giovani, e non solo dai giovani, e dobbiamo capire, come io credo che sia, che si tratta di uno strumento identitario».

Li rappresenta in tutto?

«Se sono sui social, esisto. Ci sono anche i giovani che non si comportano così, ma a nessuno importa niente di loro: sui social il successo non è del bravo ragazzo».

Fa audience l’orrore?

«Tendiamo a mostrare il peggio perché fa audience: quando è stato ucciso Giordano Bruno Campo de Fiori era pieno di gente».

Perché mettere online sempre il peggio?

«Se non hai niente da mostrare, mostri la tua imbecillità. Ma io non me la prendo con loro: sui ragazzi di Firenze ci sarà un giudice a fare chiarezza».

Con chi che se la prende allora?

«I ragazzini fanno quello che facciamo noi. Ci guardano, ci vedono. Il 14enne è nato con lo smartphone in mano e anche i genitori lo usano sempre. È complicato dirgli di no, soprattutto se il 14enne non ha altro, non ha valori, istruzione, interessi e tutte le possibilità di crescita sono state bombardate».

Parla della cultura?

«Pensiamo alla musica, anche l’artista emergente è uno youtuber che dura una stagione, senza sforzo o immaginazione».

La colpa è dei genitori?

«Sì, bisogna riconoscere di aver sbagliato.

Devono riconoscerlo anche i ragazzini. Oggi i genitori non sanno dire no. La soluzione c’è: quando vediamo che nostro figlio fa qualcosa che non va abbiamo il dovere di dire “no, non te lo faccio fare”».

Abbiamo ragazzini persi tra droga, sesso e stupri. Come è possibile?

«Oggi tutto si è travisato, soprattutto dentro i social: questi ragazzini assistono, senza filtro, alla violenza e al sesso, al vojeurismo, alla volgarità, a quello che oggi chiamiamo trash. Ed è terrificante».

riproduzione riservata ®


Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Luglio 2023, 12:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA