Via libera al Def, il debito non cala

Con una crescita anemica e un debito ancora a livelli record il governo è stato costretto a rivedere le stime sul Pil 2016. Nella Nota di aggiornamento al Def che il Consiglio dei ministri ha varato ieri sera, il Pil è dato allo 0,8%, un deciso ridimensionamento rispetto al +1,2% scritto nel Def di aprile. Previsioni più fosche anche per il 2017, la stima passa dal +1,4% all'1%. Migliora il rapporto deficit/Pil previsto al 2%, mentre il debito rimane sostanzialmente stabile. «Siamo stati super prudenti» ha detto Renzi. Tuttavia, nella stesura della legge di bilancio il governo spera di poter contare su una nuova flessibilità da parte dell'Ue.
Secondo le notizie che giungono da Bruxelles, infatti, la Commissione sarebbe propensa a concedere all'Italia una maggiore flessibilità, tenendo fuori dal patto di stabilità le spese affrontate per l'emergenza migranti e per la ricostruzione post terremoto. «Chiederemo al Parlamento l'autorizzazione ad arrivare ad un massimo dello 0,4» di deficit ha detto Renzi. La maggiore flessibilità libererebbe risorse per circa 7/8 miliardi di euro. Le misure economiche comunque verranno individuate nella legge di bilancio. Verranno sterilizzate le clausole di salvaguardia, assicura Renzi, le tasse scenderanno, metteremo più soldi sulla sanità e ci sarà un intervento sulle pensioni. A causa della scarsità di risorse, però agli interventi previdenziali il governo potrebbe destinare 1,5 miliardi e non i 2 inizialmente previsti. Una soluzione che certo non piacerà ai sindacati che ne chiedevano addirittura 2,5 e che renderà più difficile trovare un accordo nell'incontro decisivo di oggi fra l'esecutivo e le organizzazioni dei lavoratori. (A.Sev.)
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Settembre 2016, 05:00