Partite truccate, 10 arresti

Piergiorgio BruniL'estate fa rima con calcioscommesse. Sono 10, infatti, le persone appartenenti al gruppo camorristico Vanella Grassi di Secondigliano arrestate al termine di un'operazione scattata all'alba di ieri a Napoli. L'indagine riguarda le attività del clan in relazione a due partite di Serie B risalenti alla stagione 2013-2014: Avellino-Reggina finita 3-0 per i padroni di casa (presente un'intercettazione telefonica nella quale si dice: «Dobbiamo mangiare tre polpette, abbiamo la pancia piena») e Modena-Avellino conclusasi 1-0. Tra gli indagati ci sono Francesco Millesi, in quel periodo capitano dei Lupi e Armando Izzo, oggi al Genoa e recentemente convocato da Conte per uno stage dell'Italia. È in un interrogatorio del 25 febbraio 2015, che il pentito Antonio Accurso parla per la prima volta delle presunte combine. «Io in prima persona si legge nel verbale ho influito sui risultati. Un giocatore dell'Avellino, e prima ancora della Triestina, Armando Izzo è un nostro parente, essendo nipote di Salvatore Petriccione. Già quando militava nella Triestina, vi fu un abbozzo di combine ma senza risultato».Chiaro il modus operandi degli esponenti del clan: avrebbero promesso 200mila euro e poi consegnato materialmente 30mila a Millesi, attraverso un intermediario, l'ex calciatore Luca Pini. Il primo avrebbe utilizzato tale somma per corrompere altri calciatori e, in particolare, avrebbe influito su Maurizio Peccarisi per favorire la rete del Modena contro gli irpini. Sulla partita gli Accurso avrebbero scommesso 400mila euro, guadagnandone 60mila. Per quanto riguarda Avellino-Reggina, Antonio Accurso è accusato di aver offerto 50mila euro, consegnati sempre attraverso Luca Pini a Millesi, che li avrebbe utilizzati per corrompere giocatori della Reggina non identificati. Nel frattempo, la Figc, attraverso il procuratore Palazzi, ha aperto un'inchiesta.riproduzione riservata ®

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Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Maggio 2016, 05:00