L'Oref boccia il Bilancio In aula scoppia la rivolta

Anita Sacconi
L'Oref, l'organo di revisione economico-finanziaria del Campidoglio, boccia il bilancio. È arrivato ieri, nel cuore della seduta dell'Assemblea capitolina, il parere negativo che blocca l'esame del previsionale 2017-2019, la prima manovra della giunta Raggi, adesso da rifare. Il motivo: mancato rispetto degli spazi di finanza pubblica. E l'Aula è insorta.
«Comunico che è stato depositato il parere dell'Oref e non è favorevole, motivo per cui sospendo la seduta è convoco immediatamente la conferenza dei capigruppo». L'annuncio del presidente dell'Assemblea, Marcello De Vito, è stato accolto dalla protesta delle opposizioni. «A casa, a casa», ha gridato il Pd dagli scranni. E alla tensione già alta, con il Consiglio riunito ma sospeso per quattro ore per assenza del M5S dall'Aula, si è aggiunta altra tensione. Dopo la Conferenza De Vito ha infatti comunicato ai colleghi che anche la seduta di oggi sarà sconvocata.
«L'Oref ha espresso parere contrario rispetto al bilancio. Non era mai successo - commenta la capogruppo del Pd in Campidoglio, Michela Di Biase - Il bilancio torni subito in giunta perché così non si può procedere alla votazione, ci esporremmo a un possibile esposto della Corte dei conti». «Questo parere - aggiunge Valera Baglio (Pd) - conferma che non c'era una visione della città. Il primo appuntamento importante per il M5S è stato miseramente fallito». «Raggi non ha fatto in tempo a dire viaggiamo a gonfie vele che ora la nave già rischia di affondare», fa eco il consigliere Giulio Pelonzi (Pd).
Schierato contro il M5S anche il centrodestra: «La giunta Raggi e la maggioranza 5 Stelle sono allo sbaraglio, quanto accaduto oggi conferma l'inadeguatezza del grillini. Il sindaco governi o vada a casa», attaccano gli esponenti di Fdi-An, Fabrizio Ghera, Andrea De Priamo, Maurizio Politi e Francesco Figliomeni.
E ancora: «La Raggi rassegni le dimissioni, la loro improvvisazione uccide Roma. Questo bilancio manda in default la Capitale d'Italia», osserva il capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato. E Stefano Fassina aggiunge: «Chi ha la responsabilità politica nel M5S si metta una mano sulla coscienza».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Dicembre 2016, 05:00