C'è il ministro, caos alla Sapienza

Lorena Loiacono
Quaranta studenti identificati, 4 gli agenti rimasti contusi. Un bollettino di guerra che racconta l'incontro avvenuto ieri all'Università la sapienza con la ministra Fedeli, mentre fuori la contestazione studentesca infiammava l'ateneo. Ieri mattina infatti la titolare del ministero all'istruzione ha partecipato al convegno «Dopo la riforma: università italiana, università europea?», promosso dall'associazione Treelle e questo evento ha rappresentato, per i collettivi studenteschi, l'occasione per esprimere il loro dissenso. Ma l'atmosfera si è fatta subito tesa, fino a esplodere in veri e propri tafferugli con le forze dell'ordine, di fronte alla facoltà di lettere che ospitava l'incontro.
Lì infatti è giunto il corteo degli universitari, interno all'Ateneo, che hanno provato ad entrare per raggiungere l'aula in cui si svolgeva il dibattito, trovando la resistenza degli agenti di polizia. Gli studenti hanno protestato prima con un lancio di uova e poi con fumogeni e cori contro i tagli all'università, chiedendo che i poliziotti lasciassero l'ateneo ed esponendo cartelli e striscioni con su scritto «Da Berlinguer a Gelmini, Fedeli alla linea: distruggere scuola e Università» e anche «Fuori dalla Sapienza chi ha distrutto l'Università. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Digos, del commissariato Università, del reparto mobile e dell'Arma dei Carabinieri. Uno schieramento imponente mal sopportato dagli universitari. L'aria è rimasta tesa per tutta la durata dell'incontro e, anche alla conclusione, all'esterno sono rimaste alcune decine di contestatori controllati dalle forze dell'ordine.
«Alcuni appartenenti ai collettivi studenteschi ha spiegato la Questura di Roma in una nota - dopo un fitto lancio di uova, hanno tentato di accedere all'interno dell'aula ove si stava tenendo un convegno al quale partecipavano, tra gli altri, alcuni parlamentari». Al momento sono al vaglio le immagini riprese dagli agenti presenti per valutare eventuali responsabilità tra gli studenti. «Non è con la violenza che si manifesta il diritto allo studio ha commentato la ministra Fedeli - il dialogo richiede rispetto reciproco, non è possibile nessuna apertura a chi ricorre alla violenza o alle intimidazioni».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Marzo 2017, 05:00