Papà muore a 25 anni, la diagnosi sbagliata in ospedale: «Solo un'appendicite». Poi, la scoperta choc

Il suo calvario era iniziato a giugno, quando si era recato in pronto soccorso per un forte mal di testa e un prolungato malessere generale

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di Redazione Web

Un tumore al cervello diagnosticato come un'appendicite: un errore da parte dei medici che è costato la vita a Joshua Warner, 25 anni, un falegname di Londra con un figlio di appena 4 anni. Il suo calvario era iniziato a giugno, quando si era recato in pronto soccorso per un forte mal di testa e un prolungato malessere generale, e tramite una Tac i medici avevano stabilito che si trattava di un'appendicite.

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La diagnosi sbagliata e il calvario 

Joshua è stato quindi sottoposto ad un normale intervento per rimuovere l'appendice, ma dopo la convalescenza continuava a sentirsi male. È stato quindi sottoposto ad ulteriori esami, in base ai quali è risultata un'anomalia della scansione cerebrale. I medici, però, l'hanno liquidata come un "errore del computer". 

Il giovane papà è stato quindi dimesso ma i suoi sintomi non sparivano e i viaggi al pronto soccorso del Darent Valley Hospital sono continuati. Ogni volta è stato rimandato a casa, finché poche settimane dopo è collassato nel bagno di casa ed è stato portato d'urgenza in ospedale: lì, dopo alcuni esami, nel giro di 24 ore gli è stato rivelato il suo tumore al cervello.

La scoperta choc

Come se non avesse già eseguito una moltitudine di esami e controlli negli ultimi mesi, a Joshua e alla sua famiglia è stato improvvisamente annunciato che un grosso tumore si era diffuso dal lato destro del cervello alla parte posteriore e al tronco encefalico. È stato trasferito in un reparto di oncologia e una biopsia ha confermato che il tumore era altamente aggressivo e di grado 4, quelli che spesso si ripresentano dopo il trattamento, crescono rapidamente, tendono a diffondersi e sono difficili da rimuovere tramite intervento chirurgico.

Mal di testa, nausea e stanchezza sono tra i sintomi principali, insieme a problemi di deambulazione generale, coordinazione, equilibrio e debolezza alle braccia e alle gambe. I pazienti sopravvivono in media da otto a 11 mesi dalla diagnosi ma Joshua Warner è morto appena 12 giorni dopo, lasciando la famiglia nella disperazione. «Aveva un'anima bellissima e un cuore davvero gentile e penso che questo sia il motivo per cui la maggior parte delle persone gli voleva bene.

Ha toccato il cuore delle persone. Era un padre, un fratello e un figlio eccezionale - ha dichiarato la madre - Era molto coraggioso, non riesco a spiegare quanto sia stato coraggioso nell'affrontare tutto questo. Non si è mai lamentato. Al posto suo mi sarei sicuramente buttata giù, ma lui non l'ha mai fatto» 

La moglie ha raccontato come la campagna di raccolta fondi aperta per finanziare le cure del marito abbia raccolto quasi 20.000 sterline, che dopo la sua morte costituiranno un fondo per il figlio Andrew, di quattro anni. «Il supporto della comunità e della famiglia è stato incredibile» 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Settembre 2023, 15:32
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