IL CONFLITTO

Mar Rosso, Iran: «Condanniamo gli attacchi di Usa e Gb nello Yemen». Chigi: «Non ci è stato chiesto di intervenire»

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Chigi: non ci è stato chiesto di partecipare all'attacco in Yemen

All'Italia è stato chiesto di sottoscrivere la dichiarazione congiunta con Stati Uniti, Regno Unito e altri Paesi alleati (che il governo di Roma non ha firmato) ma non è mai stato chiesto di partecipare ai bombardamenti in Yemen. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi. «Lavoriamo - spiegano le stesse fonti - per mantenere bassa la tensione nel Mar Rosso e siamo impegnati nella coalizione europea per garantire libera circolazione delle navi nell'area».

Gli attacchi in Yemen hanno causato «la morte di cinque combattenti Ansar Allah e il ferimento di altri sei. Reagiremo»

Gli attacchi di Usa e Gran Bretagna in Yemen hanno causato «la morte di cinque combattenti Ansar Allah e il ferimento di altri sei». È il bilancio del portavoce Houthi degli attacchi di stanotte, ripreso dalla Tass. Per Muhammad Abdul Salam, Usa e Gran Bretagna hanno lanciato 73 attacchi sul territorio yemenita. «Non resteranno senza risposta», afferma il portavoce Houthi.

Russia: "Chiediamo Consiglio di Sicurezza dell'Onu"

La Russia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu dopo gli attacchi lanciati nella notte da Stati Uniti e Regno Unito contro postazioni dei ribelli Houthi nello Yemen: lo ha annunciato su Telegram la missione permanente russa all'Onu, come riporta la Tass. «La Russia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 12 gennaio, in relazione agli attacchi statunitensi e britannici sullo Yemen», ha affermato la missione, precisando che l'incontro è previsto per le 10:00 ora locale (le 16:00 in Italia).

Supporto di Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi per gli attacchi

Il segretario alla Difesa Lloyd Austin, ricoverato in ospedale dal 1 gennaio dopo aver subito complicazioni a causa di un recente intervento chirurgico, ha affermato in una dichiarazione che gli Stati Uniti e le forze britanniche hanno effettuato gli attacchi, con il supporto di Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi. L'obiettivo, ha detto, era «interrompere e colpire le capacità degli Houthi». Un funzionario della difesa, che come altri ha parlato in condizione di anonimato per descrivere l'operazione, ha affermato al 'Washington Post', che nel raid sono stati utilizzati aerei militari e mezzi navali, compresi sottomarini. Sono state eliminate le difese aeree degli Houthi prima di prendere di mira i radar e le strutture utilizzate per immagazzinare e lanciare droni, missili da crociera e missili balistici. Alti funzionari statunitensi hanno accusato l'Iran di aver «aiutato e incoraggiato» la crisi nel Mar Rosso sostenendo che gli Houthi non sarebbero stato in grado di minacciare la rotta marittima se non fosse stato per il supporto tecnologico e di intelligence di Teheran.

Le milizie appoggiate dall'Iran in Iraq e in Siria nelle ultime settimane hanno intensificato gli attacchi contro gli Stati Uniti. Secondo i dati del Pentagono, le truppe americane hanno dovuto far fronte ad almeno 131 attacchi dal 17 ottobre. L'amministrazione Biden ha reagito con attacchi aerei occasionali, inclusa l'uccisione di un leader della milizia a Baghdad la settimana scorsa, ma fino ad ora aveva evitato una risposta energica contro gli Houthi. Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha descritto l'azione di ieri notte come «un'azione limitata, necessaria e proporzionata per legittima difesa». Nonostante i ripetuti avvertimenti, ha aggiunto, «gli Houthi hanno continuato a effettuare attacchi nel Mar Rosso, anche contro navi da guerra del Regno Unito e degli Stati Uniti. Non poteva andare avanti».

Hamas: «Questa aggressione avrà delle conseguenze»

«Questa aggressione indica la decisione di espandere l'area del conflitto al di fuori della Striscia. Questo avrà delle conseguenze». Lo ha detto, citato dai media, l'esponente di Hamas, Sami Abu Zhouri, riferendosi all'azione militare anglo-americana nello Yemen. «L'aggressione degli Usa e della Gran Bretagna contro settori dell'esercito yemenita, perché si è schierato con Gaza, è - ha sottolineato - una provocazione contro la nazione palestinese».

Hezbollah: "Complicità di Israele"

Hezbollah condanna «la grave aggressione anglo-americana contro la sovranità dello Yemen e contro il suo popolo»: «L'aggressione americana conferma ancora una volta che l'America è il partner a pieno titolo nelle tragedie e nei massacri commessi dal nemico sionista a Gaza e nella regione e sta lavorando per sostenerlo e fornirgli i mezzi per alimentare la sua macchina di morte e di distruzione contro tutti coloro che stanno al fianco del popolo palestinese oppresso in tutta la regione». Ad affermarlo, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa libanese 'Nnà, è l'Hezbollah commentando i raid aerei degli Stati Uniti e del Regno Unito contro gli Houthi in Yemen.

L'Arabia Saudita: «Grande preoccupazione per raid»

L'Arabia Saudita che esprime la sua «grande preoccupazione per raid» compiuti nella notte invita alla «moderazione» e a «evitare un'escalation» dopo gli attacchi degli Stati Uniti e del Regno in Yemen nelle zone controllate dai ribelli Houthi. È quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita. Riad sottolinea «l'importanza di mantenere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Rosso, poiché la libertà di navigazione è una richiesta internazionale».

Guerra nel Mar Rosso. Il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran, Nasser Kanani, ha «fermamente condannato gli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro varie città in Yemen, ritenendoli un'azione arbitraria, una chiara violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dello Yemen e una violazione del diritto e dei regolamenti internazionali». Come riferisce il ministero degli Esteri di Teheran su X, Kanani ha affermato che «l'unico risultato degli attacchi sarà creare instabilità nella regione». Collegando i raid al sostegno degli Usa per Israele, il funzionario ha chiesto alla comunità internazionale di «impedire che la guerra si allarghi».
Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Gennaio 2024, 07:02
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