Onu: «Gaza sull’orlo della carestia»
Borrell: «La fame usata come arma»

L’affondo dell’alto commissario Ue. Tajani si sfila: «Opinioni personali»

Onu: «Gaza sull’orlo della carestia» Borrell: «La fame usata come arma»

di Giammarco Oberto

Non saranno le scatolette di cibo paracadutate sulla Striscia a salvare la popolazione dalla fame. La Palestina è sull’orlo della carestia. Il rapporto della Fao - l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura - fissa anche una data: entro maggio i palestinesi intrappolati tra le macerie della parte settemtrionale della Striscia moriranno di fame. E saranno solo i primi: se le ostilità non cessassero e l'assistenza umanitaria non raggiungesse le persone più bisognose, la carestia arriverà anche negli altri governatorati della Striscia.

Secondo il rapporto della Fao, metà della popolazione palestinese - ovvero circa 1,11 milioni di persone - «sperimenta un'insicurezza alimentare catastrofica»: fase 5, il livello più alto. Rispetto alla precedente analisi dell'Ipc, pubblicata nel dicembre 2023, l'insicurezza alimentare acuta nella Striscia di Gaza si è approfondita e ampliata e riguarda oggi il 79% delle persone in più e da metà marzo a luglio il 92% in più. «Una situazione diversa da qualsiasi cosa che abbiamo mai visto prima» dice il vice direttore generale della Fao, Beth Bechdol. Secondo gli ultimi dati della Fao, praticamente tutte le famiglie saltano i pasti ogni giorno e gli adulti riducono i pasti in modo che i bambini possano mangiare.

A Gaza Nord, in quasi due terzi delle famiglie le persone sono rimaste intere giornate e notti senza mangiare almeno 10 volte negli ultimi 30 giorni. E un bambino su tre sotto i due anni è gravemente malnutrito.

Sulla carestia imminente nella Striscia ha puntato il dito contro Israele l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, intervenuto al Forum Umanitario Europeo 2024, in corso a Bruxelles. «La fame è usata come arma di guerra, diciamolo - è la pesantissima accusa - Israele sta causando la carestia. Deve lasciar entrare gli aiuti. I camion sono fermi, la gente muore, mentre il valico di terra è chiuso artificialmente». «Gaza - ha detto - è il più grande cimitero a cielo aperto del mondo». Un attacco durissimo da cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ieri a Bruxelles al vertice su Gaza - si è dissociato: «Le parole di Borrell sono una sua posizione personale, legittima, ma che non è stata concordata con nessuno. Non possiamo dimenticare perché è scoppiata questa guerra nella Striscia di Gaza, far finta che Hamas non abbia compiuto gli atti del 7 ottobre. Detto questo, sono mesi che noi diciamo che Israele deve tenere conto della situazione della popolazione civile».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Marzo 2024, 06:00
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