IL CONFLITTO

Gaza, Israele: nuova tregua se Hamas fornisce lista di 10 ostaggi da liberare

Gli aggiornamenti in tempo reale su conflitto nella Striscia

Usa: «La tregua umanitaria finita per colpa di Hamas»

«La tregua umanitaria» a Gaza, «è finita a causa di Hamas che non ha fornito una lista degli ostaggi». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby sottolineando che «chi soffre di più sono i palestinesi nella Striscia».

Sanità Gaza: 178 palestinesi uccisi stamattina per raid Israele

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, afferma che 178 palestinesi sono stati uccisi da questa mattina a seguito degli attacchi aerei israeliani nell'enclave, e 589 persone sono rimaste ferite. Lo riporta Sky News.

 

Israele: se Hamas fornisce lista ostaggi da liberare ci sarà tregua

La ripresa dei combattimenti fra Israele e Hamas non ha interrotto i negoziati dietro le quinte - tramite Stati uniti, Qatar ed Egitto - per far ripartire la tregua. Fonti citate dalla Cnn, spiegano che se Hamas presenterà una lista accettabile di ostaggi da liberare, Israele riprenderà la tregua. Israele ritiene che vi siano ancora 20 donne civili e due minori sotto i 18 anni fra gli ostaggi prigionieri a Gaza, su un totale di 137 prigionieri. Quando questo gruppo di persone sarà liberato, i negoziati affronteranno la questione della liberazioni degli uomini e dei riservisti, sia uomini che donne. Secondo le fonti Hamas afferma di non aver più donne civili e bambini prigionieri, suggerendo che siano in mano ad altri gruppi. Inoltre Hamas sostiene che le donne sotto i 45 anni vanno considerate come riserviste.

Media: Israele vuole zona cuscinetto al confine di Gaza

Israele ha informato diversi stati arabi che vuole creare una zona cuscinetto sul lato palestinese del confine di Gaza per prevenire futuri attacchi, come parte delle proposte per l'enclave dopo la fine della guerra. Lo riporta il sito della Reuters citando fonti egiziane e regionali.

Iniziata evacuazione zona agricola a sud di Gaza

Migliaia di abitanti di una zona agricola situata a sud di Gaza stanno raggiungendo la vicina città di Khan Yunis dopo aver ricevuto oggi l'ordine di sgombero immediato da parte dell'esercito israeliano. Si tratta degli abitanti dei villaggi di Karara, Khuzaa, Bani Suheila ed Abasan, situati a breve distanza dalla linea di demarcazione con Israele. Fonti locali riferiscono di lunghe code di persone che intasano la arteria Sallah-a-din diretti verso Khan Yunis con automobili, carretti o anche a dorso di asini.

Media israeliani: Usa bloccano visti ai coloni coinvolti in violenze

 L'amministrazione statunitense ha informato Israele che Washington imporrà nelle prossime settimane il divieto di visto ai coloni estremisti israeliani coinvolti nelle violenze contro civili palestinesi in Cisgiordania. Lo ha detto un alto funzionario del Dipartimento di Stato, citato dal Jerusalem post.

Israele: storico incontro tra Herzog ed emiro del Qatar

In un incontro definito 'storicò dai media israeliani e 'primo nel suo generè, il presidente Yitzhak Herzog ha incontrato questa mattina l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani, a margine della conferenza sul clima negli Emirati Arabi Uniti.

I due hanno avuto una lunga conversazione e sono stati anche fotografati mentre si stringevano la mano, mentre si è appreso che i negoziati con Hamas - in cui il Qatar sta mediando - continuano nonostante la ripresa dei combattimenti.

Hamas, raid israeliani hanno colpito il sud di Gaza

Secondo fonti di Hamas, attacchi aerei israeliani hanno colpito il sud di Gaza, compresa la comunità di Abassan, a est della città di Khan Younis. Il ministero della Sanità gestito da Hamas afferma che tre persone sono state uccise in raid aerei israeliani a Rafah, nel sud della Striscia, come riportano i media israeliani. Altri attacchi aerei avrebbero colpito la città di Al-Karara, a nord di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. L'ufficio governativo per le comunicazioni di Gaza, un ente gestito da Hamas, ha accusato «la comunità internazionale di essere responsabile della continuazione della guerra a Gaza».

Israele: Hamas non rispetta impegni, noi impegnati a raggiungere obiettivi guerra

Hamas «ha violato il quadro di riferimento» per la pausa nelle ostilità, «non ha mantenuto gli impegni per il rilascio di tutte le donne tenute in ostaggio e ha lanciato razzi contro Israele». È quanto afferma una dichiarazione dell'Ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu di cui danno notizia i media israeliani. «Con la ripresa dei combattimenti» si sottolinea che «il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra» ovvero «liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e garantire che Gaza non possa mai più minacciare la popolazione di Israele».

Israele: Hamas non rilascia tutte le donne violando patto

L'ufficio del Primo Ministro israeliano rende noto in un comunicato che Hamas «ha violato il quadro di riferimento (dell'accordo), non ha rispettato l'obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele». «In mezzo al ritorno ai combattimenti, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra - liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele»

Idf: ripresi combattimenti nella striscia

L'esercito israeliano ha annunciato sul proprio canale Telegram la ripresa dei combattimenti nella Striscia di Gaza. «Hamas ha violato la pausa operativa - spiega l'Idf - e, inoltre, ha sparato verso il territorio israeliano. L'Idf ha ripreso i combattimenti contro i terroristi di Hamas nella Striscia di Gaza».

Nessun annuncio ufficiale: la tregua è scaduta

Nessun annuncio ufficiale è arrivato né da Hamas né da Israele e, dunque, alle 7 locali, le 6 in Italia, la tregua del conflitto in Medio Oriente è scaduta.

Israele: intercettato missile lanciato da Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato sul proprio canale Telegram che i sistemi di difesa aerea hanno intercettato un lancio proveniente dalla Striscia di Gaza. La tregua tra Israele e Hamas scadrà alle 7 locali, le 6 in Italia, anche se il Wall Street Journal ha annunciato che le due parti avrebbero concordato un ulteriore giorno del cessate il fuoco.

Wsj: tregua estesa per un altro giorno

Israele e Hamas hanno trovato un accordo per estendere la tregua per un altro giorno. Lo rende noto il Wall Street Journal citando fonti egiziane. Secondo quanto riportato, ma non ancora confermato, l'accordo prevede il rilascio di altri 10 ostaggi, molti dei quali donne e bambini.

di Mauro Evangelisti

Tre cadaveri. Il piccolo Kfir, 10 mesi, il fratellino Ariel, 4 anni, e la madre, Shiri. Erano stati rapiti da Hamas il 7 ottobre dal kibbutz di Nir Oz. I terroristi non avevano mai dato notizie dell’ostaggio più piccolo, neppure quando era cominciata la consegna dei rapiti (bambini e donne in base agli accordi). Poi, l’altro giorno, ecco l’annuncio: Kfir, Ariel e Shiri sono morti a causa dei bombardamenti israeliani. L’Idf ha replicato: voi siete responsabili della loro sorte perché li avete rapiti, stiamo svolgendo verifiche per capire se davvero sono morti. Ieri sera nuova azione cinica della propaganda di Hamas: hanno diffuso il video del padre dei bimbi, Yarden, ostaggio anche lui, che in lacrime accusa Netanyahu e chiede di dare sepoltura ai cadaveri dei suoi cari («Bibi, hai bombardato la mia famiglia. Era tutto quello che avevo nella mia vita»). Il portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, ha commentato questa mossa di Hamas: «Monsters» (mostri). Per tutto il giorno ieri si è parlato della possibile restituzione dei corpi dei due fratellini e della madre.


SANGUE
Ma Hamas ieri è tornata a uccidere. A Gerusalemme sono le 7.40 del mattino. Alla fermata del trasporto pubblico, all’incrocio Givat Shaul, porta della città, ci sono molte persone. Per fortuna passa il bus, la maggioranza sale, e in attesa restano meno passeggeri. Si ferma un’automobile, scendono due persone, hanno una pistola e un fucile M-16. Sparano, uccidono tre persone a caso. Muoiono l’insegnante incinta Liviya Dickman, 24 anni, la preside, Hanna Ifergan, 67, il rabbino Elimelech Wasserman, 73. Sei i feriti. Intervengono due militari fuori servizio e un civile che uccidono i due terroristi, i fratelli Murad e Ibrahim Namer, 38 e 30 anni, residenti a Gerusalemme Est (subito sono state demolite le loro case e arrestati i familiari). Il maggiore ha trascorso dieci anni in carcere per coinvolgimento in attività terroristiche. Entrambi sono legati ad Hamas e l’organizzazione dopo poco rivendica l’attentato, non lo disconosce.

Così le ali più estreme del governo israeliano, come il ministro della Sicurezza, Ben-Gvir, hanno buon gioco per affermare: lo vedete? Hamas non sta rispettando il cessate il fuoco, è stato un errore, dobbiamo tornare a combattere.

Le trattative per prorogare l’accordo - rilascio di ostaggi israeliani in cambio di stop agli attacchi, scarcerazione di detenuti palestinesi e invio di aiuti umanitari - proseguono, con gli Usa che stanno premendo per renderlo più solido e duraturo. Si dovrebbe arrivare a domenica, oltre non si andrà hanno già detto in più occasioni gli israeliani, sempre che l’attentato di ieri, unito anche all’indignazione per la storia di Kfir, non causi una rottura dell’intesa prima. Dalla Casa Bianca il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, John Kirby, dice: «Al momento noi non sosteniamo un cessate il fuoco permanente, noi sosteniamo l’idea di pause umanitarie e noi vorremo vedere la pausa di 7 giorni che si trasforma in 8,9, 10 e oltre». L’Idf (forze armate israeliane) ieri sera ha però fatto sapere: siamo pronti a riprendere gli attacchi sulla Striscia di Gaza. Gli effetti potrebbero essere perfino più devastanti di quelli della prima parte della guerra. Israele fino ad oggi ha attaccato al Nord e a Gaza City, si dice che il 50 per cento degli edifici sia stato danneggiato, gran parte dei palestinesi sono fuggiti al Sud. I nuovi attacchi, quando riprenderanno, potrebbero estendersi nella parte meridionale della Striscia. Ma a quel punto dove potranno rifugiarsi i civili palestinesi, visto che l’Egitto non è disponibile ad aprire il passaggio del varco di Rafah per consentire loro la fuga? L’Idf, prima della tregua, aveva preparato i volantini in cui avvertiva i palestinesi che dovevano mettersi in sicurezza a Ovest.


LIBERTÀ
Ieri, al settimo giorno di stop dei combattimenti, Hamas ha rilasciato altri ostaggi. La consegna dei rapiti liberati è avvenuta in due fasi perché erano in zone differenti della Striscia. Nel primo pomeriggio sono stati affidati alla Croce rossa due donne: Mia Schem, 21 anni, e Amit Soussana. Mia, che ha anche passaporto francese, stava partecipando al festival musicale Supernova, che il 7 ottobre si svolgeva nel deserto, quando sono arrivati i terroristi, che hanno ucciso decine di persone (a dimostrazione che non è vero che cercassero solo i militari), e l’hanno portata via. Nei giorni successivi l’hanno costretta a comparire in un video di propaganda. Amit invece si trovava nel kibbutz Kfar Aza quando c’è stata l’irruzione. In tarda serata era attesa la consegna di altri otto ostaggi. Su ciò che potrebbe succedere nelle prossime ore resta l’incertezza perché la proroga della tregua è ancora in bilico.
 


Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Dicembre 2023, 19:03
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