Decreto rilancio, contributi a fondo perduto per imprese e partite Iva: come richiederlo e chi ne ha diritto
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COME RICHIEDERLO Il bonus a fondo perduto potrà essere richiesto compilando elettronicamente un’istanza da presentare tra il 15 giugno e il 24 agosto, tramite il canale telematico Entratel/Fisconline nell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi. Sarà possibile accedere con le credenziali Fisconline o Entratel oppure tramite Spid, o con la Carta nazionale dei Servizi. Per ogni domanda, il sistema effettuerà due elaborazioni relative ai controlli formali e sostanziali, il cui esito sarà comunicato al soggetto che ha trasmesso l’istanza.
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COME SI CALCOLA Si prende la differenza tra fatturato e corrispettivi di aprile 2020 e quelli di aprile 2019 e si applica una percentuale in relazione all’ammontare di ricavi e compensi: 20% se i ricavi 2019 non superano i 400mila euro, 15% se non superano il milione di euro, 10% se non superano i 5 milioni. Il contributo è comunque riconosciuto per non meno di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Il bonus a fondo perduto è escluso dalla tassazione.
CHI NE HA DIRITTO Il contributo a fondo perduto può essere richiesto da imprese, partite Iva e titolari di reddito agrario. Non possono invece fruirne i soggetti la cui attività risulta cessata nella data di presentazione della domanda, i soggetti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, gli intermediari finanziari e le società di partecipazione, i soggetti che fruiscono del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo e gli enti pubblici.
I REQUISITI I requisiti per ricevere il bonus a fondo perduto sono due: il primo consiste nell’aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro. Il secondo è che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’analogo ammontare di aprile 2019.
Ma con due eccezioni: il primo in cui il soggetto abbia avviato l’attività dal 1 gennaio 2019 (il contributo spetta dunque a prescindere dal calo del fatturato). Idem per chi ha domicilio fiscale o sede operativa nel territorio di comuni colpiti da sismi, alluvioni o crolli strutturali (eventi calamitosi) ancora in emergenza al 31 gennaio di quest’anno.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Giugno 2020, 10:54
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