LinkedIn, il social pagherà 13 milioni
di dollari agli utenti per lo "spam"

Da LinkedIn 13 milioni di dollari agli utenti per lo 'spam'
LinkedIn e la guerra di spam, cioè dalle email non autorizzate in cui ha sollecitato i contatti dei suoi utenti a collegarsi alla piattaforma. Il social pagherà 13 milioni di dollari agli utenti per risolvere una Class action in Usa. Oggetto della causa, avviata nel 2013, è la funzione "Add connections", con cui l'utente dà al social l'accesso ai propri contatti e l'autorizzazione a invitarli su LinkedIn a proprio nome.



Il funzionamento è semplice: i contatti di un utente di LinkedIn ricevono una prima email in cui l'utente dice di voler rimanere in contatto sul social. In mancanza di un riscontro, LinkedIn invia quindi altre due mail promemoria, spiegando che l'utente è in attesa di una risposta. Stando ai giudici Usa, la piattaforma non sarebbe stata autorizzata a inviare i messaggi di sollecito.



LinkedIn ha sempre respinto le accuse e in seguito ha aggiornato le informazioni su "Add connections" per specificare l'invio delle due ulteriori email. Tuttavia, ha spiegato la società con una dichiarazione riportata dal Wall Street Journal, "abbiamo deciso di risolvere il caso in modo da poterci concentrare su ciò che conta di più: trovare ulteriori modi per migliorare l'esperienza dei nostri membri".
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Ottobre 2015, 10:17
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