La vicenda è destinata ad andare ben al di là delle lesioni curate in ospedale e delle accuse reciproche. Perché ieri - nel centro di Roma - si è consumato uno scontro violentissimo tra la logica della sinistra scesa in piazza a difesa dei lavoratori e quella di governo che provava a costruire la possibilità di un accordo con ThyssenKrupp sui 550 licenziamenti annunciati dal gruppo tedesco e la chiusura del forno entro il 2016.
Botte da orbi, sangue, video sui social network, polemiche, richieste di dimissioni. Dopo essere stato colpito, Landini ha detto furibondo: «Renzi dica una parola invece di fare slogan del c...o. Che diano l’ordine di colpire quel che c’è da colpire, in un Paese di ladri. Invece se la vengono a prendere con gli unici onesti. Ma come siamo messi?».
Le prime tensioni si materializzano in seguito all’incontro tra i rappresentanti sindacali dei 200 operai di stanza davanti all’ambasciata tedesca e un portavoce del governo di Berlino. Ma il parapiglia si scatena in piazza Indipendenza, quando alcuni operai iniziano a lanciare palline di gomma contro gli agenti che li stavano scortando. In alcuni filmati si vede Landini che tenta di portare la calma: «Non passiamo dalla ragione al torto...». Invece c’è la carica. «Siamo stati picchiati senza un motivo», attaccano i sindacalisti e gli operai. Diversa la versione della Questura, che nega la carica ma parla di “azione di contenimento”: «I manifestanti volevano andare verso la stazione Termini e occupare lo scalo ferroviario, forzando il cordone. Alcuni agenti e un funzionario di polizia sono rimasti feriti».
Ora indaga la Procura, ma la politica si é subito scatenata.
La leader della Cgil, Susanna Camusso, ha fatto visita ai contusi presso il Policlinico Umberto I: «Alfano spieghi. Si parli di questo e non delle sciocchezze». Sel chiede la testa del ministro dell’Interno. E il premier ha chiesto ad Alfano di «accertare le responsabilità».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Ottobre 2014, 08:17