Mangia polenta e osei, casalinga muore
per un ossicino che le perfora l'aorta

Mangia polenta e osei, casalinga muore per un ossicino che le perfora l'aorta
BERGAMO - Un calvario di cinque mesi che l'ha infine portata alla morte. E' quello che ha dovuto subire una casalinga di Calcio, paese del Bergamasco.



Rosa Pesenti, 64 anni, aveva mangiato il 19 ottobre scorso polenta e osei ingoiando senza accorgersene un ossicino. Qui comincia il calvario. La donna va al pronto soccorso per forti dolori ma viene dimessa, poi la verità emerge al "Papa Giovanni" di Bergamo. Quell'ossicino di uccello ha perforato esofago e aorta.



La figlia Raffaella Rossi racconta i fatti all'Eco di Bergamo: "La prima operazione sembrava riuscita, poi, il 1° gennaio, mamma fu ricoverata d’urgenza per un’altra emorragia e sottoposta a un nuovo intervento. Da allora non è più uscita dall’ospedale”.



Era possibile salvare Rosa?

“Quando eravamo al pronto soccorso - racconta Raffaella - ho chiesto se potevano fare a mia madre una gastroscopia. Mi sono sentita chiedere: “Su che base signora?”. “Sulla base che cinque giorni fa ha ingoiato un ossicino” ho risposto io. La dottoressa ha replicato che “quell’osso chissà dove è già andato” e che probabilmente “si trattava di una gastrite””.



Cinque mesi dopo quell’ossicino ha ucciso la madre Rosa:



“Oltre al dolore, il sentimento prevalente è stato quello dell’incredulità per l’assurdità della tragedia. Tragedia che ora i familiari della donna si stanno chiedendo se poteva o no essere evitata”.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Marzo 2015, 18:36
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