Regina e Christopher, la coppia che ha salvato
3.000 migranti: "Non restiamo indifferenti"

Regina e Christopher, la coppia milionaria che ha salvato 3.000 migranti: "Non potevamo restare indifferenti"
ROMA - Hanno salvato dalla morte tremila persone che sarebbero quasi certamente affogate: ma anche la Migrant offshore aid station (MOAS), prima missione finanziata da privati in soccorso ai disperati che si avventurano sul Mediterraneo, chiude i battenti, assieme a Mare Nostrum col quale collaborava strettamente.



"Non ci sono più soldi"

Non ci sono più soldi: Christopher Catrambone, l'imprenditore italo-americano residente a Malta il quale, assieme alla moglie Regina e alla figlia Maria Luisa, aveva largamente finanziato l'operazione con denaro proprio, spera di poter rimettere in mare la nave Phoenix I° il prossimo anno e si augura che la missione Tritondell'Unione Europea, che prenderà il posto di quella della Marina militare italiana, senza però poter operare in acque internazionali, metta al primo posto il salvataggio di vite umane.



"Più rifugiati oggi che durante l'ultima guerra mondiale" .Il supporto di privati e Ong come Medical Bridges non è sufficiente a garantire la prosecuzione dell'operazione, che i Catrambone sperano ora di sostenere attraverso la raccolta di fondi tra la gente; oggi, sottolinea Christopher, ci sono più rifugiati che dopo la seconda guerra mondiale e di salvataggi in mare c'è bisogno più che mai. Sul sito del Moas è possibile fare donazioni all'organizzazione. "Abbiamo contribuito a salvare tremila uomini, donne e bambini - ha raccontato l'imprenditore alla BBC - mi ha sconvolto vedere in quali condizioni disumane i migranti siano stipati sui barconi. Alcuni sono rinchiusi sottocoperta col rischio di soffocare; solo quando lo vedi con i tuoi occhi ti rendi conto di quanto sia spaventoso quel viaggio".



"Scappano in più fortunati". "E' difficile rendersi conto di una disperazione talmente grande da mettere a repentaglio la propria vita e quella della propria famiglia; ma in un certo senso quelli che riescono a mettersi in viaggio sono i più fortunati, quelli che se lo possono permettere, e molti sono professionisti, insegnanti, ingegneri, avvocati".



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Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Novembre 2014, 19:24
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