Loris, i funerali senza la mamma.
Duemila persone a dirgli addio -Foto

Loris, i funerali. Il vescovo: "Fermate il folle che ha ucciso"

di Stefania Cigarini
ROMA - Sulla piccola bara, in chiesa, c’erano solo i fiori del padre Davide e del fratellino Diego. Quelli di mamma Veronica, un cuscino di rose rosse e bianche a forma di cuore, sono rimasti fuori.

C’era tutta Santa Croce Camerina, più di duemila persone, ieri, dentro e davanti la basilica di San Giovanni Battista dove, alle 15, si sono svolti i funerali di Loris Stival, il bambino di otto anni ucciso - secondo gli inquirenti dalla mamma - il 29 novembre. Veronica Panarello è in isolamento in carcere a Catania, da lì continua a proclamarsi innocente e da lì ha inviato i fiori che sono rimasti sul sagrato.

Al di là delle risultanze processuali future il vescovo di Ragusa, Paolo Urso, una sentenza a modo suo l’ha data nell’omelia: «Un bambino non può morire perché un altro essere umano si è arrogato il diritto inesistente di togliergli la vita. Come si può uccidere un bambino? Solo un folle, un pericoloso folle, può compiere un tale gesto. Un folle che deve essere fermato».







Una sorta di anatema.
Adesso c’è tutto da ricostruire, a cominciare dalla tranquillità di un paese: «Spero che il funerale riporti pace e ci sottragga dall’eccesso di mediaticità» ha auspicato il sindaco, Franca Iurato. Certo è la cruda morte di questo bimbo è stata talmente scioccante che la pace, a Santa Croce Camerina, durerà un po’ a tornare. E subito c’è da pensare al futuro, ai più piccoli: i compagni di scuola di Loris hanno partecipato al funerale in corteo silenzioso, insieme alle maestre e alla preside, partendo dall’istituto scolastico intitolato a Falcone e Borsellino. In testa c’era la classe di Loris, la terza. Ognuno di loro aveva in mano un palloncino bianco, poi lasciato andare in cielo e alcuni tenevano uno striscione con scritto: Ciao Loris, adesso vai in cielo e insegna agli angeli a calciare.





Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Dicembre 2014, 12:21
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