Madre di tre figli stuprata in casa dal corriere.
Lui: "Era consenziente". E scatta il test del Dna
di Roberto Ortolan
A quasi 2 anni dall’angosciante aggressione avvenuta in un paese dell’hinterland castellano, potrebbero essere le tracce biologiche lasciate dal presunto violentatore - un 26enne corriere espresso bassanese di Romano d’Ezzelino - sulla camicetta e il reggiseno della mamma 29enne a dare la svolta decisiva all’inchiesta. È almeno quanto pensa la Procura di Treviso, che ha mandato tutti gli elementi di prova raccolti a Parma, alla Scientifica dei carabinieri.
Lui respinge con forza le accuse. «Avevo più volte fatto delle consegne in quella casa- ed ero entrato in confidenza con lei». Il 26enne avrebbe poi sostenuto di non aver usato la forza né di averla costretta. «Non a caso - avrebbe precisato - andavo a consegnare i pacchi quando sapevo che il marito era al lavoro». Messe a confronto le due versioni dell’accaduto, gli inquirenti si sono posti una serie di domande. Entrambe presentavano delle incongruenze. La Procura ha così ordinato il test del Dna, accertamento tecnico irripetibile.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Aprile 2015, 17:15