La Russia, ha dichiarato Obama, “ha violato tutti gli impegni presi con gli accordi di Minsk” e “non può pretendere di ridisegnare le frontiere in Europa con il fucile puntato”. La via diplomatica è però prioritaria - “L’aggressione russa ha rafforzato l’unità internazionale” - ma le sanzioni rimangono, almeno fino a quando la Russia “non darà segni di cambiamento”.
La possibilità di armare l’Ucraina è invece esclusa dalla Merkel, che ha ribadito di non vedere soluzioni militari. No alle armi pure dall’Italia. Il rischio sarebbe quello di un’escalation. “È in gioco la pace dell’Europa - ha detto la cancelliera - Il principio della sovranità territoriale è essenziale. Se rinunciamo a quel principio allora l’ordine e la pace che abbiamo raggiunto non può essere mantenuto”.
Posizioni differenti che non minano l’alleanza Usa-Europa.
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di non voler accettare alcun ultimatum sull’Ucraina. E nel Paese si continua a morire. Solo ieri, a perdere la vita sono stati nove soldati e sette civili. Secondo il governo ucraino, nel corso del fine settimana sarebbero stati 1500 i soldati che avrebbero sconfinato in territorio ucraino. Il patto di pace franco-tedesco, presentato venerdì al Cremlino, non sembra convincere Putin che condanna l’interferenza occidentale. Così diventa a rischio l’incontro di Minsk, domani, tra Poroshenko, Putin, Merkel e Hollande.
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Febbraio 2015, 09:59
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