Torna in Puglia dopo 50 anni la zanzara vettore della malaria ma niente allarmismi. Uno studio scientifico pubblicato lo scorso 10 aprile sulla rivista Bmc, Biomed Central, ha portato a conoscenza come tra le specie censite in 11 siti del litorale leccese fosse presente la Anopheles Sacharovi, che è appunto uno degli insetti che può veicolare la malattia. Nello specifico, le zanzare sono state osservate nella zona rivierasca e prossima al mare compresa tra l’area a Nord di Otranto e quella a Sud di Lecce. Territori che si caratterizzano per la presenza di specchi d’acqua, ristagni e un alto tasso di umidità e che favoriscono, grazie soprattutto all’aumento delle temperature, la fecondità delle Anopheles Sacharovi, le quali sono ritornate così a essere presenti sul territorio dopo un’assenza di mezzo secolo. «Lo studio pubblicato di recente ha sottolineato la presenza di una specie di zanzare, la Sacharovi capace di essere vettore – sottolinea Domenico Otranto, ordinario di Malattie Parassitarie presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università “Aldo Moro” di Bari e presidente della Società Mondiale di Parassitologia - per la circolazione della malaria, non l’unica specie in grado di adempiere a questo ruolo.
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La storia
Altre specie di Anopheles erano state censite nel recente passato in altre zone del Paese, nel Lazio per esempio, ma questa specifica è la prima volta che viene di nuovo registrata – aggiunge il professore Otranto – dopo la campagna antimalarica». In effetti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’Italia libera dalla malaria dal 17 novembre 1970, sancendo come una malattia antica come l’uomo fosse stata sconfitta dalla ricerca, dalle misure sanitarie e dallo sviluppo economico e sociale. Malattia infettiva causata da un protozoo, un microrganismo parassita del genere Plasmodium, la malaria si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare femmine proprio del genere: a oggi circa la metà della popolazione mondiale è a rischio di malaria, soprattutto quella che vive nelle aree tropicali e subtropicali e in Paesi sottosviluppati o in via di sviluppo. «È bene sottolineare come non sia sufficiente la presenza in una determinata area del vettore, e in Puglia parliamo sostanzialmente di segnalazioni – puntualizza Otranto – per la reintroduzione in quel territorio della malaria, patologia parassitaria che rischia di diventare endemica nel momento in cui la popolazione è a rischio, ossia prona da un punto di vista immunitario a infettarsi con il Plasmodio.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Maggio 2024, 12:05
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