Omicidio Yara Gambirasio, gli avvocati di Bossetti: «Dna sufficiente per nuove analisi, dopo 5 anni possiamo vedere i reperti»

Secondo i difensori di Massimo Bossetti che hanno trovato nel materiale visionato «23 diluizioni» oltre ai 54 campioni di Dna

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di Redazione web

È cominciata poco dopo le 15, in tribunale a Bergamo, davanti alla Corte d'assise, l'udienza in cui per la prima volta i legali di Massimo Bossetti, condannato definitivamente all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, potranno visionare i reperti dell'inchiesta. Gli avvocati della difesa Claudio Salvagni e Paolo Camporini avevano chiesto delle nuove analisi sui reperti, in particolare sui leggings e sugli slip da cui fu tratta la traccia di Dna considerata la prova regina a carico del muratore di Mapello. La Cassazione aveva però respinto la richiesta, permettendo alla difesa solo di poterli visionare. In aula, oltre ai difensori e i consulenti, anche la pm Letizia Ruggeri, il procuratore aggiunto facente funzione Maria Cristina Rota e il legali di parte civile della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo e Andrea Pezzotta.

Yara Gambirasio, la difesa di Bossetti potrà visionare i reperti: è la prima volta. Ma niente analisi
 

 

Accertamenti sul Dna

Sono ripetibili gli accertamenti sul DNA nel caso di Yara Gambirasio, secondo i difensori di Massimo Bossetti che hanno trovato nel materiale visionato «23 diluizioni» oltre ai 54 campioni di Dna tra cui vi è la traccia attribuita al muratore condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. «In quali condizioni siano i campioni non lo sappiamo - hanno spiegato - ma ci è sempre stato detto che era poco.

Ora scopriamo che è tanto». Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini probabilmente chiederanno al giudice dell'esecuzione, ovvero la Corte d'assise di Bergamo, di poter effettuare analisi su quei campioni. «Cosa che andava fatta in primo grado - hanno detto - ora finalmente li abbiamo visti».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Maggio 2024, 23:25
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