Inter, Lautaro: «In nerazzurro mai bene come adesso e la fascia da capitano per me è un orgoglio»
di Alessio Agnelli
Esattamente quanto l’atteggiamento, da leader, in campo e fuori dal campo (il riferimento è alla pubblica ammenda di Bologna, dopo il ko del Dall’Ara, molto apprezzata in viale della Liberazione). E pronto a dare tutto per il gruppo, anche «un posto ai mondiali, dove sono arrivato infortunato -ha dichiarato Lautaro- per via di un problema alla caviglia rimediato contro il Viktoria Plzen in Champions League. Ma non era il momento per lasciare il club. Anche perché Joaquin Correa e Romelu Lukaku erano infortunati e non stavamo andando bene in classifica, avevamo perso tanti punti. Non volevo abbandonare i miei compagni, ho fatto le infiltrazioni, giocando sul dolore».
Un po’ l’esatto contrario, invece, di quanto fatto da Marcelo Brozovic nella gestione dei due infortuni pre e post Mondiale, al massimo della cautela su indicazione del santone serbo Milutinovic, recente acquisto (come head of performance) del Milan. E poco gradito in società. Nell’immediato futuro del capitano croato, c’è una maglia da titolare domani a La Spezia, prodromo di un’esclusione quasi certa martedì (in mediana Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan) ad Oporto. Da giugno in poi nulla è da escludere. Nemmeno un addio all’Inter, dopo il rinnovo di un anno fa.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Marzo 2023, 06:00
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