Inter, Lautaro: «In nerazzurro mai bene come adesso e la fascia da capitano per me è un orgoglio»

Inter, Lautaro: «In nerazzurro mai bene come adesso e la fascia da capitano per me è un orgoglio»

di Alessio Agnelli
«Inter, è il mio miglior momento in carriera. La fascia un orgoglio e per i compagni pronto a tutto, anche a giocare sul dolore». Firmato Lautaro Javier Martinez, in arte El Toro, nuovo frontman, bomber e capitano in pectore della Beneamata di Inzaghi. Ai microfoni dell’emittente argentina Tyc Sports, che lo ha raggiunto ad Appiano per uno special sul terzo Mondiale conquistato dalla Seleccion, il campione iridato a Qatar2022 ha affrontato anche l’argomento-Inter, consequenziale nel processo di crescita del classe ’97 di Bahía Blanca in maglia nerazzurra ed albiceleste. Un bottino di 17 reti e 6 assist in 35 presenze stagionali. Dall’inizio dell’anno, 9 centri e un passaggio vincente nelle ultime 14 gare disputate tra campionato e coppe. E, secondo Lautaro, «forse uno dei miei migliori periodi in nerazzurro -ha sottolineato nel corso dell’intervista-. Sono qui da cinque stagioni, il lavoro quotidiano paga sempre. Essere capitano di questa grande squadra è un orgoglio e una soddisfazione. Ci sono stati tanti momenti in cui stavo bene, ma quello che sto attraversando oggi in totale è il mio miglior momento da quando sono all’Inter. Dalla fascia di capitano ai tanti gol che ho segnato, sto giocando quasi tutte le partite con continuità e questo è sicuramente importante per me e per il club». 
Esattamente quanto l’atteggiamento, da leader, in campo e fuori dal campo (il riferimento è alla pubblica ammenda di Bologna, dopo il ko del Dall’Ara, molto apprezzata in viale della Liberazione). E pronto a dare tutto per il gruppo, anche «un posto ai mondiali, dove sono arrivato infortunato -ha dichiarato Lautaro- per via di un problema alla caviglia rimediato contro il Viktoria Plzen in Champions League. Ma non era il momento per lasciare il club. Anche perché Joaquin Correa e Romelu Lukaku erano infortunati e non stavamo andando bene in classifica, avevamo perso tanti punti. Non volevo abbandonare i miei compagni, ho fatto le infiltrazioni, giocando sul dolore». 
Un po’ l’esatto contrario, invece, di quanto fatto da Marcelo Brozovic nella gestione dei due infortuni pre e post Mondiale, al massimo della cautela su indicazione del santone serbo Milutinovic, recente acquisto (come head of performance) del Milan. E poco gradito in società. Nell’immediato futuro del capitano croato, c’è una maglia da titolare domani a La Spezia, prodromo di un’esclusione quasi certa martedì (in mediana Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan) ad Oporto. Da giugno in poi nulla è da escludere. Nemmeno un addio all’Inter, dopo il rinnovo di un anno fa.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Marzo 2023, 06:00

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