Carlo Conti: «Per Matteo avremmo voluto una sorellina, ma non è arrivata. Una casa il primo regalo a mamma Lolette»

Favorito per la conduzione del prossimo Festival di Sanremo, non si sbilancia: «Non so se ho ancora l’orecchio musicale giusto»

Carlo Conti: «Per Matteo avremmo voluto una sorellina, ma non è arrivata. Una casa il primo regalo a mamma Lolette»

di Redazione web

Da Roma a Firenze per scongiurare il rischio che il figlio Matteo potesse avere un cuore giallorosso. Con la moglie Francesca Vaccaro mai una lite, ma guai a camminare su un pavimento baagnato mancando di rispetto a chi l'ha appena lavato. Carlo Conti è da quasi quarant'anni uno dei volti principali della Rai, i rumors lo vogliono prossimo conduttore del Festival di Sanremo ma lui non si sbilancia, e in un'intervista al Corriere della Sera rivela qualche dettaglio sulla sua vita privata e professionale rimasto ancora sconosciuto al pubblico. 

La famiglia

Carlo Conti parla con grande affetto della sua famiglia. Racconta di suo padre Giuseppe, «morto per un tumore ai polmoni quando avevo 18 mesi. Di lui ho solo una foto, del primo compleanno: mi tiene in braccio e sorride», e della forza di sua mamma Lolette, «Ercole fatta donna. Determinatissima, severa, è riuscita a crescermi facendo da padre e da madre senza avere nemmeno gli occhi per piangere». Il primo regalo che le ha fatto? «La casa, prima stavamo in un bilocale». Per Matteo, il figlio, lui e Francesca avrebbero voluto una sorellina «ma non è arrivata. Già lui è stato un miracolo». 

Gli idoli

Nel suo ruolo di conduttore televisivo, Conti ha avuto l'opportunità di incontrare e lavorare con molte personalità significative, e questi incontri hanno lasciato un'impronta indelebile sulla sua carriera e sulla sua vita personale. «Penso a quando ho ospitato Gloria Gaynor, che poi mi ha taggato su Instagram.

Lei a me! Oppure alla reunion degli Spandau Ballet al mio Festival: da giovane dj andai a Sanremo con la mia 127 arancione, sperando in qualche battuta per la radio» riflette Conti, mostrando come il suo lavoro gli abbia permesso di incontrare alcuni dei suoi idoli.

Il Festival di Sanremo


Ha condotto Sanremo 2015-16-17. Non sarebbe bello un altro triplete dal 2025 al 2027? «Non so se ho ancora l’orecchio musicale giusto», dice rispondendo ai rumors danno come il più quotato per la successione di Amadeus alla guida del Festival. E alla domanda se lo spaventino i record d'ascolti delle ultime edizioni, arrivati al 74,1% di share, replica smarcandosi con ironia: «Ma io non potrei mai replicarlo, non arriverei alle 2 di notte (ride, ndr.)! Amadeus ha fatto un grande lavoro, ma non si può ragionare sui precedenti, altrimenti dopo Baudo non lo avrebbe dovuto fare più nessuno».

Il sogno di Vasco

 Alla domanda se chiederà l’aumento, dopo che Amadeus ha lasciato la Rai, Conti risponde: «Non funziona così. Ma sono contento. Nel 2025 compio 40 anni in Rai. Per me a ogni rinnovo è importante che oltre al pilota ci sia la macchina. Finora hanno creduto in me. Poi, mai dire mai: di doman non c’è certezza». Infine, Conti, che il 3 maggio presenterà di nuovo la serata dei David di Donatello, accanto ad Alessia Marcuzzi, confessa di avere due sogni nel cassetto: incontrare i Pink Floyd e Vasco Rossi. «Ma sa quanto costa riunire e far venire i Pink Floyd?". Con Vasco è più facile. «E come faccio? Vado a Zocca e suono il campanello: 'Ciao Vasco, ti va di fare due chiacchiere?'».


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2024, 15:02
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