Con una intonazione di voce che gli dà oggettivamente identità in un paesaggio musicale sempre più appiattito, Mahmood sarà tra i trenta giocatori di Amadeus in gara al Festival. «È un palco dove andrei ogni anno», dice con scioltezza semiseria Alessandro Mahmoud che, appunto, ci torna portandosi dietro l'eredità di due vittorie. "Soldi" nel 2019, nell'epoca Baglioni, e "Brividi" in duo con Blanco, nel 2022, con la direzione artistica attuale. "Tuta gold" è un «brano totalmente nuovo per me, diverso da ciò che ho fatto finora». Se musicalmente è un baile funk con echi club, il testo è «un viaggio tra passato e presente, tra momenti meno felici e l'emotività di questo percorso». La figura del padre, l'infanzia, le origini, i sogni, i ricordi, il bullismo e i margini, ma anche errori e rimpianti, girando attorno a un mondo autobiografico con cui ha fatto pace. «È il brano giusto per Sanremo».
Sui look che sfoggerà all'Ariston, consiglia di non «stare tranquilli». Per la serata delle cover, invece, sceglie "Come è profondo il mare" di Lucio Dalla, «la canzone più bella del repertorio italiano e che sento intrisa di libertà, quella libertà che, come il mare a cui non si può mettere recinti, mi appartiene». Come ospiti, i Tenores di Bitti Remunnu 'e Locu, gruppo sardo famoso per il canto a tenore, «che mi riporta alla terra di origine di mia madre».
"Tuta gold" sarà contenuta nell'album di inediti che sarà pubblicato, dopo due anni di lavoro, il 16 febbraio da Universal Music, stessa etichetta discografica che da oggi, come da comunicato internazionale, non dà più la licenza dei suoi contenuti musicali a TikTok perché chiederebbe maggiore compensi per la remunerazione dei contenuti di artisti e autori.
"Nei letti degli altri", questo il titolo, «racconta quadri di vita differenti che sono collegati dal mio immaginario e dal modo di raccontare le cose». Tra i duetti compaiono Tedua e Chiello ("Paradiso"), la cantante belga Angele ("Sempre/Jamais"). Tra i produttori, Michelangelo, Drast, Golden Years.
È un album di evoluzione per Mahmood. «A livello emotivo, sono maturato. Sono tornato al punto di partenza, il punto da dove è iniziato tutto. Un anno fa mi lamentavo per il lavoro intenso. Oggi ho capito cosa significa essere liberi. Una libertà partita con il Sanremo di Soldi». La sua è una libertà di saltare anche da una produzione all'altra. «La musica è una scelta. È un lavoro senza che io lo senta tale. È un periodo, questo, in cui sto cercando di essere più sincero. Con me stesso, in primis».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Febbraio 2024, 15:23
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